lunedì 12 settembre 2016

RECENSIONE (ANTEPRIMA): Flawed - Gli imperfetti (#1) di Cecelia Ahern


Buongiorno! Grazie alla casa editrice De Agostini, ho avuto il piacere di leggere Flawed - Gli imperfetti in anteprima. Il primo capitolo della saga distopica di Cecelia Ahern, famosa per P.S. I love you e Scrivimi Ancora, sarà in libreria da domani, 13 Settembre. Il nuovo esperimento letterario dell'autrice è decisamente promosso, continuate a leggere per capire perché non dovete lasciarvelo sfuggire.

Trama
In un futuro non molto lontano, il giudice Crevan è a capo della Gilda, uno speciale tribunale con il compito di condurre una spietata crociata contro l’immoralità. È lui e lui solo a decidere chi è un cittadino modello e chi invece è un “imperfetto”, un essere Fallato da marchiare a fuoco con una F sulla pelle e da allontanare dalla società civile. Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo: è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche una fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, il figlio del giudice Crevan. Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D’un tratto, ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più, perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del giudice Crevan. Celestine decide quindi di soccorrere il pover’uomo e quel gesto si ripercuote su di lei con conseguenze drammatiche. Allontanata dalla famiglia, arrestata e umiliata, la ragazza viene trascinata in tribunale davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna a essere marchiata a fuoco come Fallata. Sarà durante il processo che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un ragazzo misterioso e affascinante: l’unico amico su cui d’ora in poi Celestine potrà contare.


Cecelia Ahern è una garanzia, non avevo dubbi sul suo modo di scrivere, ma l'abbiamo sempre vista all'opera con un altro genere. In questa nuova saga mette insieme young adult e distopico, e lo fa in modo credibile e accattivante. E' un genere che non leggo spesso quanto vorrei, ma che mi cattura sempre molto e che, se ben sviluppato, apprezzo davvero tanto. Quest'anno due romanzi distopici mi hanno sorpresa, convinta e hanno conquistato il mio cuore: uno è Flawed e l'altro è Forever di Amy Engel.

Il mondo che viene descritto aspira ad essere perfetto e punisce chiunque commetta un errore, chiunque si dimostri imperfetto. Celestine ha sempre compreso e seguito queste regole, non si è mai chiesta se alla base ci fosse qualcosa di sbagliato. E' sempre andata bene a scuola, ha una mente molto razionale che le fa avere tutto sotto controllo, una bella famiglia, un fidanzato che la ama... è perfetta. Ma un solo episodio cambia il suo modo di vedere la società che la circonda, il suo modo di pensare e tutta la sua vita. Tutto quello che le sembrava comprensibile ora appare profondamente sbagliato e non può più nascondersi dietro le regole, i sentimenti vincono sulla razionalità e per lei iniziano i guai. Come possono la compassione e l'altruismo essere considerati sintomo di imperfezione?
Ma ora capisco perché tante persone leggono, perché amano perdersi nelle storie altrui. A volte una frase mi colpisce, mi fulmina, perché descrive una sensazione, un sentimento che ho provato ma non ho mai espresso ad alta voce. Vorrei entrare nelle pagine e dire ai personaggi che li capisco, che non sono soli, che io non sono sola, e che va bene provare quello che provano.
Il personaggio di Celestine mi è piaciuto molto, è la perfetta eroina, ma non dimentichiamo che ha solo diciassette anni. Capitolo dopo capitolo cresce e matura sempre di più. Da semplice ragazza abituata a vivere in una bolla perfetta, diventa una combattente che ha il coraggio di agire e far sentire la sua voce, anche se questo significa andare contro le regole e condannarsi ad una vita di sofferenze, fisiche ma soprattutto psicologiche. La condizione dei Fallati viene descritta benissimo, dalle parole si riesce quasi a provare le stesse loro emozioni e sensazioni. E' chiaro l'intento dell'autrice: denunciare quest'idea astratta di perfezione. Nessuno è perfetto, ma, se essere Fallato significa voler aiutare un proprio caro o una persona in difficoltà nonostante le conseguenze, oppure cercare di rintracciare i propri genitori costretti ad abbandonare il proprio figlio perché a loro volta Fallati, le persone veramente "sbagliate" non sono queste, ma quelle che le costringono a vivere con questa idea. Perché se vieni brutalmente marchiato per avere sempre una prova sulla pelle e gli altri non ti rispettano e ti escludono, alla fine pensi di meritarlo, di essere veramente imperfetto.
"Per noi essere dichiarati Fallati è una forza in più, Celestine. Se commetti un errore, impari una lezione. Se non sbagli mai, allora non cresci mai."
L'aspetto prettamente romantico è relegato praticamente solo ai primi capitoli e alla storia innocente e tenera tipica di due adolescenti. Art è il fidanzato perfetto, ma la sua posizione critica (è il figlio del giudice Crevan, colui che, più di tutti, condanna Celestine) non gli permette di starle vicino come vorrebbe e la sua diversa condizione non gli permette di comprendere a pieno quello che la ragazza sta passando e subendo. Nonostante la bassa percentuale di romance nella storia, non ne ho sentito più di tanto la mancanza. La storia è un perfetto equilibrio tra azione e sentimenti; alla lotta contro il "male" si affianca una perfetta introspezione e un lungo percorso di crescita che porta all'accettazione della propria condizione, alla consapevolezza del proprio potere e alla conseguente presa di posizione.

C'è un personaggio che, se anche compare pochissimo, è il mio preferito fin dalla prima volta che ho letto la trama. Le sue poche azioni non hanno fatto altro che confermare la mia idea e rendono ancora più esasperante l'attesa del seguito. Da come ha fine questo primo capitolo, si capisce che sarà, finalmente, uno dei protagonisti del secondo. Quindi, per adesso, posso perdonare la Ahern per averlo fatto comparire così poco. Ma non fatemi aspettare troppo per il seguito, vi prego!

Se non fosse ancora abbastanza chiaro, questo primo libro della saga Flawed è consigliatissimo, soprattutto se vi piace questo genere. Ma, se fossi in voi, gli darei un'occasione anche se non siete amanti del distopico, potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

Al prossimo libro!
Veronica

Nessun commento:

Posta un commento