Buongiorno! Con la recensione di oggi torniamo a parlare di un altro prodotto della collana YouFeel di Rizzoli: La sposa in fuga di Antonella Maggio. Per molti Vito e Camilla non saranno una nuova conoscenza, l'autrice infatti aveva pubblicato già la loro storia, come self, con il titolo Un'estate a Rimini per innamorarsi.
Trama
La Puglia è tremendamente bella con i suoi ulivi secolari, le spiagge suggestive e la buona cucina, ma può diventare troppo stretta per chi, come Vito e Camilla, ha deciso di lasciarsi definitivamente il passato alle spalle. Lui, dopo aver chiuso con la sua ex, deve fare i conti con un dolore che supera di gran lunga la classica fine di una relazione, e Rimini è il posto ideale dove ripartire da zero, magari come chef tra i fornelli del Sun Marina Sun. Lei, insofferente a una famiglia dalla mentalità antiquata e bigotta, abbandona tutti, compreso il futuro sposo sull’altare, e scappa via facendo l’autostop ancora con l’abito bianco addosso. Vito e Camilla, stessa automobile e stessa meta, due dolori diversi da metabolizzare e un’estate a Rimini per ricominciare.
La mia storia con Vito e Camilla è stata un po' particolare, li ho conosciuti un po' di mesi fa leggendo Un weekend per quattro, libro che Antonella Maggio ha scritto a quattro mani con Rujada Atzori e che tratta, appunto, le avventure/disavventure di questa e di un'altra coppia. Incuriosita, ho cercato quindi la loro storia, ma, per errore, ho letto il seguito (anche questo ripubblicato ora da YouFeel con il titolo Se torni, ti sposo e di cui troverete a breve la recensione). Quindi, solo ora, sono riuscita finalmente a leggere come i due protagonisti si sono incontrati e innamorati.
Vito è un cuoco (immaginatelo come Simone Rugiati) che lascia la sua Puglia per allontanarsi da una storia di dieci anni che si è protratta per troppo tempo e che è terminata nel peggiore dei modi (il tema molto delicato che è stato inserito è stato trattato in maniera un po' troppo sbrigativa, probabilmente anche a causa della lunghezza del romanzo); Camilla scappa dal matrimonio che il padre ha voluto per lei e dal futuro già completamente organizzato. La sposa, con le scarpe da ginnastica sotto al vestito, che fa l'autostop fa capire già il mood dell'intero romanzo e ho trovato la copertina molto carina.
Anche se ci fanno penare per un po', uno bloccato da una cosa e l'altra bloccata da un'altra, la storia tra i due mi è piaciuta. Mi hanno fatto ridere i loro battibecchi in macchina e ho esultato quando Vito, dopo essersi fatto mille paranoie, si è svegliato e ha deciso di andarsi a prendere quello che voleva. Però mi è mancato qualcosa, avrei voluto leggere qualcosa in più ad un certo punto, come se ci fosse un passaggio in meno.
Milly era il suo bisogno, la sua dolce necessità.La storia è leggera, divertente, senza grandi drammi. L'autrice non usa un linguaggio ricercato, ma "terra terra", che le permette di essere ancora più vicina al lettore. I dialoghi sono un susseguirsi di battute e l'inserimento di canzoni e di riferimenti ai Mondiali di calcio del 2014 permette di far sembrare la storia ancora più reale, dandole una collocazione temporale ben precisa. Se cercate qualcosa da leggere in poche ore, magari sotto l'ombrellone di una spiaggia di Rimini, vi consiglio questa bel libro e se vi piace non temete, Vito e Camilla non hanno ancora finito di raccontare la loro storia.
A presto!
Veronica
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