Buonasera!
Il 15 novembre usciva un M/M made in Italy per Triskell Edizioni e io mi fiondavo tra le sue pagine perché incuriosita dalla trama. Ora, finalmente, vi parlo de Il posto che cercavo, dell'esordiente Navi Altealuna, e vi racconto cosa mi ha convinto della storia dei due ex migliori amici Eltan e Davide e cosa meno.
Trama
Da anni, Eltan non parla più con Davide, il suo migliore amico, se non l'unico vero amico che abbia mai avuto.
Ciò che è successo tra i due ragazzi ha spezzato il loro rapporto ed Eltan non può e non vuole perdonare. Questo accresce il rancore, ma al tempo stesso apre una ferita colma di solitudine.
Quando a causa di uno spiacevole evento, Eltan si ritrova a dover avere a che fare nuovamente con Davide, capisce che fare a meno di lui non è così semplice.
Come dicevo, non ho avuto dubbi su questo libro. Appena ho letto la trama, ho deciso che non potevo perdermi questo romanzo. Magari già lo sapete, ma io ho un debole per le storie d'amore che coinvolgono due amici e il mistero su cosa abbia potuto dividerli e cosa poi farli riavvicinare ha sicuramente contribuito ad aumentare la mia curiosità su Eltan e Davide. Ho quindi iniziato la lettura con aspettative molto alte, ma purtroppo non sono rimasta completamente soddisfatta...
Sorvoliamo sul fatto che la prima parte, quando Eltan si deve laureare, mi ha messo parecchia ansia addosso perché sono state rappresentate alcune delle mie più grandi paure riguardo quel fatidico giorno. E io ho letto il libro a pochi giorni dalla mia di discussione. Bene, ma non benissimo. Una volta che mi sono convinta che a me non sarebbe successo niente di tutto ciò, sono riuscita ad apprezzare il lato divertente di questo inizio, anche se non ho pienamente capito tutta questa lunga premessa. Vengono introdotti personaggi che poi, in effetti, avranno un ruolo, ma ci sono solo degli accenni e non un vero sviluppo. E questo è un po' il vero problema di tutto il romanzo. Scene secondarie fin troppo lunghe e momenti principali troppo veloci.
Al prossimo libro!
Veronica
Come dicevo, non ho avuto dubbi su questo libro. Appena ho letto la trama, ho deciso che non potevo perdermi questo romanzo. Magari già lo sapete, ma io ho un debole per le storie d'amore che coinvolgono due amici e il mistero su cosa abbia potuto dividerli e cosa poi farli riavvicinare ha sicuramente contribuito ad aumentare la mia curiosità su Eltan e Davide. Ho quindi iniziato la lettura con aspettative molto alte, ma purtroppo non sono rimasta completamente soddisfatta...
Sorvoliamo sul fatto che la prima parte, quando Eltan si deve laureare, mi ha messo parecchia ansia addosso perché sono state rappresentate alcune delle mie più grandi paure riguardo quel fatidico giorno. E io ho letto il libro a pochi giorni dalla mia di discussione. Bene, ma non benissimo. Una volta che mi sono convinta che a me non sarebbe successo niente di tutto ciò, sono riuscita ad apprezzare il lato divertente di questo inizio, anche se non ho pienamente capito tutta questa lunga premessa. Vengono introdotti personaggi che poi, in effetti, avranno un ruolo, ma ci sono solo degli accenni e non un vero sviluppo. E questo è un po' il vero problema di tutto il romanzo. Scene secondarie fin troppo lunghe e momenti principali troppo veloci.
"Sono io che devo darti un bacio, non il contrario." "C'è differenza?" "Dannazione se c'è..."La parte che più mi è piaciuta è sicuramente quella legata al passato dei due protagonisti, al motivo del loro litigio. Sia nei ricordi di Eltan che nelle spiegazioni di Davide, che è anche l'unico momento in cui abbiamo il suo punto di vista. Ma, al contrario, avrei giocato di più sul pretesto del nuovo incontro. Al di là di questo, però, mi è dispiaciuto vedere come la loro vera e propria storia si sia sviluppata davvero troppo in fretta. Se al personaggio di Davide si può "perdonare" questo comportamento, non posso fare lo stesso con quello che dovrebbe essere il protagonista assoluto e che dovremmo vedere in tutto il suo percorso. Soprattutto perché i suoi sentimenti sembrano nascere dal nulla e non viene in alcun modo approfondito il suo orientamento sessuale. Per tutto il libro lo crediamo etero e lui, allo stesso modo, crede di esserlo, ma poi qualcosa cambia all'improvviso. E io sono rimasta con un mezzo punto di domanda.
Percepivo quel linguaggio corporeo come qualcosa di speciale. Cercavo sempre scuse per avere un contatto con lui, soprattutto inizialmente. [...] A ognuno la sua droga... Quella era la mia.Mi dispiace veramente che le parti salienti della storia non siano state sufficientemente approfondite e analizzate, perché l'idea di base è davvero ottima e, nonostante tutto, ci sono scene molto dolci e intense. Considerando, comunque, che si tratta di un esordio, le premesse sono buone e mi fanno ben sperare per il futuro. Il romanzo risulta già piacevole da leggere e ben scritto, manca solo quel, fondamentale, passo in più per renderlo anche realmente coinvolgente.
Al prossimo libro!
Veronica
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