Buonasera!
Oggi vado di recensioni di romanzi autopubblicati e sono felice di dare un pizzico di visibilità a titoli che sicuramente passano più inosservati, soprattutto se, invece, meritano di essere letti. Non lasciarmi andare è uno di questi ed il romanzo con cui Katherine Louise apre la The Heroes Series. I protagonisti di questa serie sono 6 amici, tre ragazze e tre ragazzi, e in questo primo libro abbiamo conosciuto la storia dell'unica coppia che poteva già considerarsi tale, Ajay e Evelyn.
Trama
Probabilmente in un’altra vita lei sarebbe stata la mia ragazza, ma non in questa vita. - Ajay
In un’altra vita avrei fatto in modo che non andasse mai via, ma non in questa vita. - Evelyn
Ajay Hayes ed Evelyn Baker non si vedono da sei anni. Erano convinti che la loro storia sarebbe stata diversa dalle altre, che il loro amore sarebbe durato per sempre, ma poi Evelyn si è trasferita, si sono scambiati la buonanotte, ma non c’è più stato un buongiorno. Ora lei è tornata e Ajay vuole vedere com’è diventata, che effetto ha su di lei visto che è stata proprio lei a non rispondere a quel messaggio.
Evelyn è tornata a Miami ed è pronta per la sua nuova vita, è a un passo dal diventare un’assistente sociale e inizia il tirocinio nell’istituto dove sa che è cresciuto Ajay, ma non è pronta a rivederlo, soprattutto perché è stato lui a spezzarle il cuore non facendosi più sentire. Quando lo incrocia, in quello che sembra un incontro casuale, si rende conto che è ormai diventato un uomo, che i suoi occhi sono ancora magici e magnetici proprio come li aveva lasciati. Sulla sua moto, con quel suo sorriso mozzafiato e l’ombra che non spariva mai dal suo sguardo è semplicemente irresistibile.
Si desiderano e si vogliono proprio come prima che tutto andasse a rotoli, ma Ajay non è solo un laureando d’ingegneria informatica, la sua vita nasconde qualcosa di oscuro, segreti aggrovigliati come la più pericolosa delle ragnatele, in cui rischiano di soccombere entrambi, perdendosi, e questa volta, per sempre.
Recensione
Evelyn e Ajay non si vedono da sei anni, da quando la ragazza ha lasciato Miami per andare a studiare a Los Angeles. Erano due ragazzi innamorati, convinti di poter stare insieme per sempre e costretti dalla vita a separarsi, ma solo per il tempo strettamente necessario. Sarebbero rimasti insieme, si sarebbero visti durante le vacanze, sentiti ogni giorno e amati sempre. Ma non è andata così, almeno non per la parte del vedersi e sentirsi. Da quando si sono separati, infatti, nessuno dei due ha più sentito l'altro. Ora Evelyn è tornata, ma sperare di non incontrare l'ex è un'utopia considerando che, oltre ai ricordi, condividono anche gli amici. Per i due ragazzi, però, è come se questi anni non fossero mai esistiti e cadono subito vittima dell'attrazione che, se possibile, crescendo è addirittura aumentata. Neanche i sentimenti sono scomparsi, ma la fine della loro storia è ancora un argomento molto delicato che non possono ignorare. Perché non sono riusciti a vincere la lontananza neanche per un giorno? Perché la persona che diceva di amarli non ha lottato e non ha mantenuto le promesse fatte? L'amore era bilaterale o, semplicemente, uno dei due amava di più e l'altro non abbastanza?
"Sono sempre stato tuo, questo non potrai mai cambiarlo, Evelyn".
La narrazione con punto di vista alternato ci permette di conoscere la storia sentendo entrambe le versioni, ma soprattutto ci fa provare tutto due volte. L'abbandono, la paura di ributtarsi in questa storia, la voglia di recuperare il tempo perduto. Ammetto che mi sarebbe piaciuto tanto vivere alcuni momenti del passato della coppia, non solo attraverso le loro parole, ma con dei veri e propri flashback. Quando i protagonisti condividono un passato insieme, mi sembra sempre di perdermi qualcosa, se questo ci viene solo accennato e non veramente raccontato. Ma devo anche dire che in questo caso il presente è talmente coinvolgente e incalzante che sono riuscita a sorvolare sul mio desiderio di avere sempre il quadro completo della situazione.
Lei era tutto: il mio passato, il mio presente e, senza ombra di dubbio, sarebbe stata il mio futuro.
Evelyn mi è piaciuta molto, ma è stato Ajay a catturare gran parte della mia attenzione. E non solo per il suo fascino da motociclista, giuro. Il suo passato, il suo bisogno di scoprire le sue origini e allo stesso tempo la paura di deludere le persone che ci sono state per lui e che lo amano. Come ho già detto, ho letto molto volentieri la storia d'amore, ma le scene tra il ragazzo e i genitori che lo hanno cresciuto sono quelle che più mi hanno colpita e anche commossa. E credo proprio che la bellezza di questa storia si trovi proprio in alcune piccole scene, magari secondarie, ma che io ho trovato molto importanti.
A fare da sfondo alla parte romance c'è anche un mistero da risolvere, un intreccio di situazioni e personaggi che rende sicuramente la narrazione ancora più accattivante. Il romanzo sale di intensità capitolo dopo capitolo fino ad arrivare al momento di massima tensione. Tutto quello che all'inizio sembra separato si intreccia sempre di più, situazioni all'apparenza semplici diventano via via più complesse, un semplice romanzo rosa si trasforma in un romanzo fatto anche di azione, pericolo e inganni.
"Ti prometto che non scriveremo mai la parola fine alla nostra storia. Chissà che abbiamo da raccontare ancora".
Come dicevo all'inizio, questo è il primo volume di una serie, autoconclusivo, ma che pone le basi per i seguenti. La cosa che mi è piaciuta di più è che i 4 personaggi che saranno i protagonisti dei prossimi romanzi non sono stati affatto secondari. Per quanto infatti la storia sia concentrata su Evelyn e Ajay, i loro amici hanno comunque un ruolo molto importante, soprattutto sul finale. Ma sono le loro difficili relazioni ad incuriosirci durante tutta la lettura e a me sono bastate poche battute e poche scene per desiderare di vederli presto insieme, come nuove coppie. L'autrice è stata quindi sicuramente molto brava ad accendere la curiosità del lettore con piccoli battibecchi, con eventi del passato solo accennati, con sguardi e parole non dette. Non è facile concentrare la storia su alcuni personaggi, ma contemporaneamente non abbandonare mai quelli che fanno da cornice, e Katherine ci è riuscita. Con la speranza, quindi, di ritrovare presto Jasper e Mackenzie e Elijah e Hope con le loro storie, vi consiglio di iniziare con questa se pensate che possa fare per voi.
Al prossimo libro!
Veronica
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