Buongiorno! Finalmente riesco a tornare da voi con una nuova recensione e, in questo caso, vi voglio parlare di un libro un po' particolare. Se mi seguite, sapete che nel blog sono solita presentarvi e recensire storie d'amore e che difficilmente mi discosto dal genere rosa, pur riuscendo ad apprezzare un libro indipendentemente dalla sua etichetta. Quando Marco Caneva mi ha proposto la lettura del suo Storie speciali di persone normali, però, non ho avuto dubbi sull'affrontare un qualcosa di diverso dal solito. Il suo libro è in realtà una raccolta, edita da Caosfera, di 10 racconti, tutti molto brevi, che affrontano tematiche molto diverse tra loro, ma sempre estremamente attuali. E, visto che il cuore di questo blog è l'amore, in tutte le sue forme, che si trova nei libri, sono felice di averlo comunque trovato anche qui. Che sia amore per il proprio compagno o compagna, per i propri figli o il proprio lavoro, per la propria terra o per ciò in cui si crede, che sia affetto o passione, anche queste pagine ne sono piene.
Trama
Dagli assolati altopiani afgani, alla rigida Korea del Nord, all'Italia, tra rivalsa e speranza, tra amore, onore e bontà, dieci racconti su persone comuni che scoprono di essere speciali.
Recensione
Come potete intuire dal titolo, i protagonisti di queste storie sono persone normali, ma che, nella loro unicità, sono anche speciali. Ognuno di loro ci racconta la propria storia, chi in chiave più ironica e chi drammatica, chi uscendone come un eroe e chi come una vittima che fa quello che può per non esserlo più. Ogni racconto ha il suo lieto fine, anche se a volte questo lieto fine è macchiato da altro. Non c'è sempre il "e vissero tutti felici e contenti", ma queste situazioni in bilico rendono queste storie più reali a ancora più vicine alla vita vera. Perché è questo ciò che l'autore vuole fare, rappresentare la nostra società e tutti i problemi che deve affrontare, dando voce a chi spesso non ne ha e facendoci vedere le cose da un punto di vista diverso.
Non riesco ancora a credere che si possa vivere un periodo bello e orribile allo stesso tempo. Emozionanti quanto fugaci incontri con l'uomo che amo. Umiliazioni e privazioni con l'uomo che ho sposato. - L'ingrediente segreto -Come dicevo, sono davvero tanti i temi affrontati. Si va dalla guerra e la figura del "kamikaze" ai disastri provocati dalla bomba nucleare, o dal potere, dalla violenza domestica agli incidenti stradali e il ruolo del soccorritore, dal tradimento e le relazioni extraconiugali al bisogno di essere sempre connessi, virtualmente parlando, dalla magia all'immigrazione e ai pregiudizi che circondano questo argomento, dal mare, che tutto dà e tutto toglie, ad un futuro in cui la tecnologia costituirà una sorta di regime totalitario.
Personalmente ho apprezzato tutti e dieci i racconti e tutti mi hanno dato modo di riflettere. On line mi ha divertita molto, ma rappresenta benissimo quello che gli smartphone, i social network e le mode hanno portato nelle nostre vite. Futuro tremila ci mostra come potrebbe essere la vita sulla Terra tra mille anni, se l'uomo non cambia il suo modo di fare, e mette in evidenza le due facce della tecnologia. I fiori gialli di Kabul è forse quello che più mi ha emozionata, ma non è stato l'unico. Il doppio punto di vista, in questo caso, è stato quel tocco in più e ha dimostrato quanto possano essere "vicini" quelli che la situazione rende nemici. Oltre a descrivere, in modo crudo e delicato allo stesso tempo, le atrocità della guerra. Gli altri racconti lascio che siate voi a scoprirli, ma avrei qualcosa da dire su ognuno di essi.
Cosa mi ha fatto quell'uomo? Niente, cerca solo di proteggere se stesso. Magari ha figli. E vuole tornare da loro. Non ce l'ha con me. Né io con lui. - I fiori gialli di Kabul -
Sono tutti racconti scollegati tra loro, che potete leggere nell'ordine che preferite e in brevissimo tempo. Nonostante le poche pagine a disposizione, le storie sono complete e viene spesso utilizzata la tecnica del flashback. Lo stile dell'autore e il suo modo di scrivere accomuna tutte le storie, ma Marco è anche riuscito a dare una voce diversa ad ogni personaggio e a caratterizzarli tutti in modo unico. Quella che però più si nota è la sua di voce, quella di chi scrive, che, pur raccontando situazioni ben lontane tra loro, dimostra la sua preparazione senza giudicare, cosa che verrebbe naturale con certi argomenti così delicati, ma denunciando tutto ciò che nella nostra società non va. Ed è per questi motivi che vi consiglio di dedicarvi a questa lettura, magari diversa da ciò a cui siete abituati, ma che può aiutare chiunque ad aprire gli occhi su determinate tematiche.
Al prossimo libro!
Veronica
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