venerdì 26 gennaio 2018

RECENSIONE: Il sole è anche una stella di Nicola Yoon


Buon pomeriggio! Nicola Yoon ha già conquistato tutti con Noi siamo tutto (QUI la recensione), sia in libreria che al cinema, ed ora è appena tornata con un nuovo romanzo young adult tutto da amare! Il sole è anche una stella, edito sempre da Sperling & Kupfer, è la storia di una giornata, la prima e l'ultima per Natasha e Daniel. Un romanzo per molti aspetti diverso dal precedente, ma che ha ancora tutto ciò che già mi aveva fatto amare l'autrice. 

Natasha non crede né al caso né al destino. E neppure ai sogni: non si avverano mai. Crede piuttosto nella scienza e nei fatti. Per intenderci, non è il tipo di ragazza che incontra un ragazzo carino in un polveroso negozio di dischi a New York e si innamora di lui. Eppure è quello che accade, a dodici ore dall’essere rimpatriata in Giamaica insieme alla sua famiglia. 
Lui si chiama Daniel. È il figlio perfetto, studente modello e sempre all’altezza delle molte aspettative dei genitori. Quando è con Natasha, però, tutto è diverso. Qualcosa in lei gli suggerisce che il destino abbia in serbo un che di speciale - per entrambi. È come se ogni momento della loro vita li avesse preparati solo per vivere questo meraviglioso, singolo istante.


Siamo a New York e Natasha e Daniel sono due ragazzi di diciassette anni. Natasha è afroamericana, nata in Giamaica, ma cresciuta negli Stati Uniti, dove si sente veramente a casa. Per questo, quello che dovrebbe essere il suo ultimo giorno in America, perché la sua famiglia sta per essere rimpatriata, diventa il giorno in cui tentare ogni strada che le si apre davanti. Lei è una ragazza razionale, pragmatica, una scienziata, una che crede più nei fatti che nelle parole, però, quel giorno, un po' si lascia andare alla semplice speranza. Daniel ha origini coreane, ma è nato e cresciuto negli Stati Uniti. Nonostante sia americano a tutti gli effetti, non disdegna e non dimentica da dove arriva la sua famiglia, ma rende anche quella cultura, quelle tradizioni, quel cibo parte di sé. Lui è un sognatore, un poeta, uno che crede nell'amore e nel destino, ma nel suo ultimo giorno di infanzia, quello in cui dovrà fare il colloquio per essere ammesso all'università, deve fare i conti con la realtà, con quello che gli altri si aspettano da lui, deve lasciare andare i sogni e concentrarsi sul suo futuro.

Natasha e Daniel non si conoscono, ma l'incontro casuale in un negozio di dischi li porterà a mettere in discussione quello in cui hanno sempre creduto. Alla fine di questa giornata, così decisiva nella vita di entrambi, quale atteggiamento vincerà? Sarà lei a convincere lui che i sentimenti, le emozioni, anche l'amore, hanno tutti una motivazione prettamente scientifica? O sarà grazie ad un ragazzo incontrato per caso che lei inizierà a credere nell'amore a prima vista, nel fato, in tutto ciò che non può essere spiegato?


Tutta la storia si svolge nell'arco di una giornata, in meno di ventiquattro ore, che Natasha e Daniel trascorrono insieme a New York, inseguendo appuntamenti, inseguendosi e divertendosi, ma anche innamorandosi. Se questo deve davvero essere il loro ultimo giorno, che sia almeno il più bello. E noi questa giornata la viviamo con loro, perché la Yoon riesce, con un'incredibile semplicità, a catapultare il lettore nelle storie che racconta e a far sentire vicine tematiche e situazioni che, normalmente, non ci appartengono. Insieme a loro conosciamo tradizioni e usanze di popoli lontani, sentiamo sulla pelle i pregiudizi di chi ci crede diversi, viviamo i problemi e le difficoltà di chi si è integrato in un Paese diverso dal proprio, ma che non lo sente mai completamente suo, e l'incertezza e l'instabilità di chi un posto, in realtà, non ce l'ha. Ma leggiamo anche di come le scelte dei genitori ricadano sui figli e di quanto i giudizi e le idee degli altri influenzino le nostre azioni e decisioni. E, soprattutto, il fato, il destino e le coincidenze hanno un ruolo centrale dalla prima all'ultima pagina.


Sicuramente è un romanzo che offre diversi spunti di riflessione, ma non per questo risulta pesante o troppo serio. Anzi, nonostante la delicatezza del momento, ciò che più traspare è la gioia e la felicità di due ragazzi che vogliono conoscersi e godersi le poche ore a disposizione. Sono divertenti le loro continue sfide tra amore e scienza, le loro risposte pronte e il fatto che abbiano sempre una spiegazione perfetta per confermare la propria tesi. È bello vedere una ragazza che la vita ha reso cinica, come Natasha, lasciarsi sempre più andare. Mentre Daniel è bello da leggere in ogni occasione! L'ho adorato nel suo essere un po' "figo" e un po' impacciato, prima titubante e poi sicuro e deciso, prima docile e figlio modello e poi determinato a prendersi quello che vuole.


Non che avessi dubbi sullo stile della Yoon, ma Il sole è anche una stella è stata un'ulteriore conferma. Non solo è un romanzo scritto indubbiamente molto bene, ma è anche sempre particolare e sorprendente. Leggendolo, infatti, non troverete solo i due protagonisti che si raccontano, ma ci saranno qua e là capitoli dedicati ad altri personaggi, più o meno importanti all'interno della storia, e digressioni e spiegazioni di qualunque tipo. Tranquilli però, perché queste interruzioni non disturbano affatto la lettura e sono anzi delle aggiunte per avere un quadro ancora più completo della situazione e per rivalutare, o capire meglio, personaggi che potevamo aver giudicato male. Mi ha poi incuriosita, e infine convinta, l'idea di incastrare tutta la storia in una sola giornata. Sapere di avere il tempo contato e l'incertezza sul futuro hanno avuto l'effetto di rendere il tutto più intenso ed emozionante, sia per i due ragazzi che per il lettore. E si è talmente coinvolti che, alla fine, ha perfettamente senso che due persone possano innamorarsi in poche ore. Sul finale che dire? È decisamente in stile Yoon! Ormai abbiamo capito che all'autrice piace che sia chi legge a fantasticare su quello che sarà, ma a me, in realtà, è piaciuto moltissimo!

Al prossimo libro!
Veronica


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