martedì 13 novembre 2018

REVIEW PARTY: Tutto questo o nulla di Anne Went e Mari Thorn


Buonasera! 
Anche oggi il blog partecipa ad un nuovo Review Party, questa volta dedicato ad un duo self tutto italiano: Anne Went e Mari Thorn. Tutto questo o nulla non è una novità ed è probabile che alcuni di voi lo abbiano già letto in precedenza. Ma questa è un'ottima occasione per scoprirlo per tutti gli altri, come lo è stata per me, e sono contenta di prendere parte a questa settimana di recensioni. 

Noah è un vigile del fuoco. Un lavoro aspro che lo costringe a non lasciarsi sopraffare dalle emozioni, ma dentro è segnato dalla guerra che gli ha lasciato più cicatrici di quante non ne abbia sulla pelle. Noah conosce solo un modo per vivere, il suo. Non pretende che la sua filosofia vada bene a tutti, pretende di essere lasciato libero di decidere per se stesso. 
Carrie è la sua donna, o almeno lei si considera tale anche se lui non le ha mai promesso nulla più di quello che le ha dato fin'ora. Però Carrie non è come immagina lui, Carrie è esattamente come tutte le altre donne e vuole di più. Lo implora di accompagnarla da una consulente di coppia e Noah non riesce a trattenere il suo fastidio. Come è possibile che la donna con cui divide quei pochi momenti di vita fuori dalla tensione, non abbia capito che per lui tra uomo e donna deve esserci esclusivamente un dare e avere, onesto e senza alibi, fatto sì di rispetto ma limitato ad un sesso soddisfacente e appagante? Eppure la segue in quello studio così accogliente e formale dove li attende Lillian. 
Lillian sa tutto sull'amore, sulle sue crisi, le sue debolezze, sa come riconoscere i segnali di allarme di un rapporto ormai logoro e sa cosa dire e far dire per provare a ricostruire.
Lillian. Noah. Lillian e Noah, e Carrie, che vuole costruire qualcosa che abbia un futuro. Ma quale futuro visto che Noah non crede nel futuro? Quale futuro se Noah tenta da sempre di dimenticare il passato? Per Noah esiste solo il presente. 
Ma allora perché un uomo che nega ogni legame, che rifiuta ogni coinvolgimento, si ritrova a preoccuparsi per un ragazzino che ha perso tutto nell'incendio della sua casa? E perchè quella donna affascinante quanto insopportabile diventa la sua ossessione?
Lillian e Noah. Noah e le sue contraddizioni, Lillian e le sue paure.
Tra di loro si accenderà qualcosa a cui entrambi faticheranno a dare un nome. Qualcosa di tanto forte da non poter essere ignorato. La vita li metterà davanti a scelte spesso sbagliate, ma la passione li unirà nonostante le distanze, anche se il cuore faticherà a capire cosa li tiene vicini. Uniti e divisi fino al giorno in cui dovranno decidere se per tutto questo vale la pena di buttarsi nelle acque scure del futuro. 
Un tuffo nell’ignoto, in un amore mai provato prima da entrambi, tanto spaventoso quanto inevitabile.

Ho scoperto questo duo di autrici con il romanzo Il tuo passo era troppo veloce e sono rimasta colpita principalmente dal fatto che avessero scritto una storia molto diversa da quelle a cui noi divoratrici di romance siamo abituate. Parlavano dell'amore, certo, ma non nel modo classico. Ed è proprio questa particolarità che cercavo anche in questo romanzo e che, dalla trama, sembrava non mancare affatto. Ora che l'ho letto, cosa posso dirvi? Ancora una volta Anne e Mari sono riuscite a raccontare una storia difficile, ma proprio per questo vera. Non dovete aspettarvi la solita storia d'amore, tutta rose e fiori, con qualche ostacolo da superare, ma con il lieto fine già visibile dall'inizio. No, la storia di Noah e Lillian è la storia di un amore sbagliato, da contrastare, è una storia piena di errori, di passi falsi. Ma chi dice che l'amore non possa essere anche questo? Tutto questo o nulla dimostra benissimo che a volte l'amore nasce nel modo peggiore possibile, che a volte è qualcosa a cui semplicemente non possiamo dire di no, che l'amore è sofferenza, per noi, per gli altri, per chi ha la sfortuna di non essere la persona giusta... ma resta sempre la cosa più bella del mondo.

Non voglio soffermarmi troppo sulla presentazione della situazione, anche perché la trama vi dà già un'idea piuttosto chiara. Lillian, la nostra protagonista femminile, in questo caso è "l'altra". Noah ha una relazione con una donna che non ama per il semplice fatto che è convinto di non esserne capace, ma che è ciò che più si avvicina ad una compagna di vita. Lei, innamorata persa, vorrebbe di più ed è per questo che fa avvicinare Noah e Lillian, la loro terapista di coppia. Peccato che, tra pregiudizi, antipatia e provocazioni, tra i due scatti una scintilla pronta a divampare da un momento all'altro. Cedere alla tentazione e all'attrazione è sbagliato, ma perché, invece, sembra anche così giusto? Perché sembrano trovare nell'altro ciò che non credevano di poter mai provare?
"È un amore sbagliato? Malato? E chi lo dice? Chi decide che l'amore è per forza gioia, serenità, leggerezza? L'amore è bisogno, necessità, presenza."
Le due autrici sono bravissime a descrivere una situazione per niente facile e a farci simpatizzare per protagonisti che, sulla carta, dovremmo odiare. Sia Noah che Lillian sbagliano, si fanno del male a vicenda e commettono errori che fanno soffrire persone innocenti, ma è impossibile non provare empatia, non dispiacerci e non sperare, nonostante tutto, in un lieto fine per loro. L'amore, in questo romanzo, è rappresentato sia nella sua accezione più carnale che in quella più romantica, è fisico e platonico, è giusto ed è sbagliato, qualcosa a cui cedere e qualcosa da combattere. 

Altro punto a favore di questo libro è senza dubbio la narrazione. La storia è raccontata con POV alternato, ma la parte di Noah è in prima persona, mentre quella di Lillian in terza. Questo intreccio che potrebbe sembrare confusionario, in realtà mi ha convinta e ha dato una sfumatura maggiore alla storia. Ho avuto l'impressione, infatti, che Noah fosse il vero protagonista, complici anche il suo passato complicato, il suo lavoro come vigile del fuoco, il suo blocco emotivo e tutto ciò che ne consegue. Lillian, invece, pur avendo il suo ruolo e la sua importanza all'interno della storia, mi è sembrata più distaccata. Non so se questa differenza e questa scelta sia dovuta anche alla scrittura a quattro mani, certo è che il risultato a me è piaciuto tantissimo!

Ancora una volta, quindi, pur conoscendo le grandi capacità di questo duo, sono rimasta piacevolmente sorpresa dall'originalità di questa storia e dal modo in cui ci viene raccontata. Che dirvi, quindi, se non di lasciarvi conquistare da un amore splendidamente difficile?

Al prossimo libro!
Veronica


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