lunedì 10 ottobre 2016

RECENSIONE: The boy band. Li amavo da morire di Goldy Moldavsky (ANTEPRIMA)


Buongiorno! Oggi vi parlo di un romanzo molto particolare che uscirà domani, 11 Ottobre, che, grazie a De Agostini, ho avuto modo di leggere in anteprima. Dalla copertina minimalista ma accattivante, dal titolo (o, meglio, sottotitolo) semplice ma che nel corso del libro arriva ad assumere un significato molto più letterale, ecco The Boy Band. Li amavo da morire di Goldy Moldavsky.

Trama
Hadley ha quindici anni e una vera ossessione per i Ruperts, la boy band del momento. Ecco perché, insieme alle sue tre amiche del cuore, affitta una stanza nello stesso hotel di New York in cui alloggerà il gruppo. Spera di poter incontrare i suoi idoli. Le cose però prendono una piega del tutto inaspettata quando una delle ragazze incrocia per caso Rupert P., il membro meno amato della band, ma pur sempre il suo preferito. Incapace di contenere l’entusiasmo, gli si getta al collo con tanto slancio che finisce per tramortirlo.
In un attimo, il poveretto si ritrova nella camera delle fan, legato e imbavagliato. Il suo telefonino sequestrato e tutti i suoi segreti nelle mani avide delle quattro amiche. Hadley però si sente in colpa ed è pronta a tutto per liberarlo. Anche a rischiare il carcere o, peggio ancora, a litigare con le amiche. Per chiarirsi le idee lascia la stanza per pochi minuti, pochi minuti soltanto. Ma al suo rientro il cantante è morto.
Tutte e tre le amiche si dichiarano innocenti, eppure… Hadley sa che non può più fidarsi di nessuno. Così, in una lunga notte piena di colpi di scena, dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: tradire le amiche e confessare tutto, oppure tradire il grande amore – i Ruperts – e farla franca.

La definizione "commedia nera" è perfetta per questo romanzo. Sì, perché la follia che viene descritta ha lo scopo di divertire il lettore, ma allo stesso tempo farlo riflettere su fino a dove possa arrivare questo tipo di atteggiamento. Non aspettatevi la storia della ragazzina che incontra i suoi idoli e che, dopo una serie di peripezie, vede il suo amore ricambiato dal suo preferito o la coronazione di un sogno e il lieto fine. Molti hanno trovato questa storia assurda ed esagerata, io l'ho trovata geniale. Folle, dissacrante, inquietante. Portato agli estremi, sì, ma allo stesso tempo anche estremamente rappresentativo.
Siamo, o siamo state, tutte delle fangirl nella vita. Noi ragazze abbiamo la capacità di sviluppare molto facilmente un'ossessione per un cantante o un attore famoso, tanto da metterli su un piedistallo, diventare delle provette stalker ed essere sempre pronte a difenderli da qualsiasi commento negativo. E' un concetto che si può allargare a tutto il mondo del fandom in generale, ma noi femmine abbiamo una marcia in più su queste cose... diciamo pure le unghie più affilate. Ho rivisto la me quindicenne in alcune cose (ovviamente quelle più innocenti, giuro che non ho mai rapito un membro della mia band preferita) e, soprattutto, ho letto di molti comportamenti che ho sempre trovato odiosi, ma che purtroppo non sono poi così isolati.
Ormai non bastava più mandargli lettere d'amore e baciare i poster appesi sopra il letto. Al giorno d'oggi non eri una vera fan finché non ti dedicavi alle minacce di morte su Twitter e alle interminabili guerre verbali con i gruppi di fan rivali. [...] Sei una vera credente. Farai qualsiasi cosa per l'oggetto della tua devozione.
Tra le cose che ho amato, però, c'è soprattutto il fatto che non sono solo le fan a fare brutta figura perché idolatrano ragazzi normali o sono pronte a mentire, o peggio, per loro. Sono anche i membri della band ad uscirne veramente male. Non sono i ragazzi perfetti che chi li adora vede, hanno dei difetti, sono umani e, come tali, sbagliano. 
Era tutto qui? Erano soltanto ragazzi. Togliete il gruppo, le luci, il successo e le fan urlanti, ed erano soltanto ragazzi, scelti da noi come oggetto della nostra ossessione. 
Ovviamente è tutto estremamente e volutamente esagerato e voglio ben sperare che nessuno possa mai arrivare a fare qualcosa del genere. Però mi ha fatto davvero riflettere su quanto, spesso, si tenda a considerare un personaggio famoso come una divinità, dimenticando troppo facilmente di avere davanti una persona come noi. Detto questo, però, il fan non è sempre fanatico per definizione, e spesso si instaura un bellissimo rapporto tra l'artista e chi lo segue. E', tutto sommato, anche questa una forma d'amore, e in amore qualche pazzia è concessa.

Non esagero se vi dico che non avete mai letto niente del genere, e io ve lo consiglio assolutamente. La storia è esilarante, anche nelle sue parti più inquietanti, ma parliamo comunque di rapimento e omicidio. Non mancano i colpi di scena e un finale del tutto inaspettato, ma che paradossalmente è più disarmante del resto del libro. 

Al prossimo libro!
Veronica

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