giovedì 4 gennaio 2018

RECENSIONE: Sotto la pelle (Amori di carne, amori di karma #1) di Paulina B. Lawrence


Buongiorno! Sono l'unica che non vuole accettare che siano già passate queste tanto attese feste? Se non lo sono, ho il rimedio perfetto per noi: una bella novella natalizia! Oggi ci pensa Paulina B. Lawrence a fornirci la dose quotidiana di Natale con il suo romanzo breve Sotto la pelle. Queste poche pagine rappresentano sì una dolcissima commedia romantica ambientata in quel periodo dell'anno, ma servono anche ad introdurre la serie Amori di carne, amori di karma. Quindi non disperate quando, arrivati all'ultima pagina, ne vorrete ancora, perché saremo, spero presto, accontentati. 

Trama
[...] Così si erano conosciuti Giorgio e Chiara. Poi non si erano più separati. Non ci erano proprio riusciti. Quei due erano come calamita e metallo. [...] 
Giorgio e Chiara trascorrono le vacanze di Natale insieme in un paesino tra le montagne da quando avevano sei anni. Nati lo stesso giorno dello stesso anno, sono legati da un'amicizia speciale che cercano di mantenere segreta. A nove anni decidono che da grandi si sposeranno, ma l'arrivo dell'adolescenza, e la scoperta di nuove sensazioni, frapporrà alcuni ostacoli al progetto….
Ambientato tra il 1979 e il 1990, questo romanzo breve (il primo della serie ‘Amori di carne, amori di karma’), romantico e sottilmente ironico, ci riporta in un decennio - diventato leggenda per i modi di fare, di dire e di vestirsi dei giovani - in cui si era, forse, un po' più innocenti di oggi.

Recensione
Prima di questa novella, conoscevo già Paulina e già vi avevo parlato della sua uscita con la collana Youfeel (qui la recensione di Sette gelsomini), ma sono felice di dire che è riuscita comunque a stupirmi. La storia che ci viene raccontata è molto diversa da quella che già avevo letto, non solo per la diversa situazione, la diversa ambientazione e i diversi personaggi, come è ovvio che sia, ma anche per la vena ironica e l'atmosfera romanticamente leggera che si respira. Avevo già sicuramente apprezzato il suo modo di scrivere e di incastrare perfettamente ogni dettaglio, mi era piaciuta la sua idea di amore voluto dal destino, di Amore con la A maiuscola. Ma Giorgio e Chiara, nella loro semplicità, mi hanno totalmente conquistata. Non servono necessariamente trame articolate, personaggi complessi e storie piene di insidie per convincere i lettori ed emozionarli, a volte bastano una trama semplice e lineare e due personaggi "normali" in cui tutti possiamo rivederci. Anche in questo sta la bravura di chi scrive e racconta.

"Ma allora vuoi anche fare con me tutte quelle cose che fanno i grandi?" "Sì, sì. Esatto. Infatti. Proprio. Voglio andare a fare la spesa con te. Voglio andare a cenare da soli al ristorante. Voglio dormire abbracciato a te. Voglio tenerti per mano tutto il giorno e davanti a tutti, non solo di nascosto. E potrei anche baciarti. E dopo che saremo sposati, lo diremo a tutti che siamo amici speciali."
La storia, quindi, è molto semplice: Chiara e Giorgio sono due bambini che stringono amicizia a sei anni, quando si conoscono per caso nel paesino di montagna dove lei trascorre le vacanze di Natale e dove lui vive. I due bambini scoprono di essere anche nati lo stesso giorno e, per la loro età, questo non può che essere un enorme segno del destino e un motivo in più per diventare amici. Da quell'anno in poi si ritroveranno sempre nello stesso posto, sempre nello stesso periodo. Passeranno sempre insieme quei pochi giorni, attesi per tutto il resto dell'anno, ma sarà come non essersi mai separati. E noi vediamo tutti i Natali che si susseguono e vedremo crescere e cambiare il loro rapporto. Fin da subito capiscono di essere "amici speciali", ma, con l'innocenza e la semplicità dei bambini, non si danno etichette e non si pongono domande. Crescendo, però, cresce anche il loro rapporto e la situazione si fa inevitabilmente più complessa e meno chiara: cosa sono uno per l'altra? Sono solo amici o qualcosa di più? Non cambia il loro desiderio di rivedersi e di trascorrere insieme quei giorni, ma, da ormai adolescenti che stanno separati per gran parte dell'anno, è normale che ci siano le prime cotte e che nasca la paura di scoprire se le cose siano cambiate durante i mesi in cui non si sono visti.

"Io pure non ci penso mai che tu non sei una femmina. Altrimenti non ci giocherei neanche con te, cosa credi? Tu sei tu, e basta. Puoi essere maschio o femmina, a me che importa. Io amo te."
Altro punto decisamente a favore è l'ambientazione. Non tanto quella geografica, perché potremmo trovarci in un qualsiasi paesino italiano di montagna, ma quella temporale. Il racconto ricopre interamente gli anni Ottanta e non c'è modo di dimenticarlo mai durante la lettura. Cosa di cui, però, non mi stupisco, perché già immaginavo che l'autrice non avrebbe lasciato al caso questo dettaglio. Considerando che, generalmente, i romanzi sono o del tutto contemporanei o proprio storici, questa è una bella novità. Ed è bello per i nostalgici che possono ritrovarsi in queste descrizioni, ma anche per la nuova generazione che scopre qualche particolarità di un tempo relativamente vicino, ma che, soprattutto dal punto di vista tecnologico, è anche molto lontano. Io, invece, mi trovo in una situazione intermedia essendo cresciuta negli anni Novanta. Per me è stato quindi sia un ritrovare alcune cose ormai dimenticate, sia scoprirne di nuove.

"Ora stai meglio, senza vestiti?" "Sì, grazie, ma l'amore è rimasto, ce l'ho tutto: per quello non posso farci niente." "E perché, che dovresti farci? L'amore è amore, io pure ho tutto l'amore per te, sotto la pelle."
Lo sfondo rappresenta quindi un piacevole di più, ma è quello che Chiara e Giorgio sono riusciti, in pochissimi capitoli, a trasmettermi che mi ha coinvolta, divertita e anche un po' emozionata. Sono due bambini e, come è giusto che sia, vivono la loro amicizia con semplicità e innocenza. Sono diretti e sinceri in quello che dicono e in quello che provano. Non sanno dare un nome a quello che c'è tra loro e non se ne preoccupano, ma è talmente forte da sentire calore fin sotto la pelle. E, si sa, i bambini trovano sempre le soluzioni più semplici. Voi cosa fareste, se sentiste caldo? Vi togliereste qualche strato di vestiti, no? Ecco, Giorgio e Chiara fanno le cose per bene! Scene divertenti a parte, i due protagonisti crescono nel corso della novella e cresce anche il loro rapporto. Da ragazzi le cose diventano più complesse di come erano prima. I sentimenti evolvono, le insicurezze compaiono e le parole non escono più con tanta facilità dalla bocca. E poi, quando sembra che la storia stia veramente per iniziare, il racconto finisce, lasciandoci con tanta voglia di averne ancora. Ma, in questo caso, il viaggio è stato talmente bello che proviamo solo un po' di tristezza per essere giunti a destinazione e non sentiamo il bisogno di ripartire subito. Almeno non fino all'uscita del prossimo capitolo della serie!

Al prossimo libro!
Veronica


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