martedì 9 gennaio 2018

RECENSIONE: Una famiglia per Natale di Jay Northcote


Buongiorno! Le vacanze di Natale sono ufficialmente finite per tutti, ma io non voglio accettare questa fine. E quindi oggi vi parlo di una novella natalizia per continuare a credere di essere in questo magico periodo dell'anno. E chi meglio di Jay Northcote per farci vivere una dolce storia d'amore M/M nata proprio a Natale? Vi ho già parlato di Quello che succede a Natale e, dopo aver letto questo racconto, non potevo perdermi il secondo (completamente scollegato),  uscito sempre per la Quixote Translations, dal titolo Una famiglia per Natale.

Zac non ha mai avuto una famiglia tutta sua, ma Rudy ne ha una così grande da poterla condividere.
Rudy, timido e senza esperienza, ha una cotta per Zac fin dal momento in cui il suo nuovo collega è entrato dalla porta dell’ufficio. Una sera prima di Natale, Rudy trova il coraggio di farsi avanti, e iniziano a legare. Quando scopre che a Natale Zac sarà completamente solo, lo invita a passarlo a casa sua.
Zac preferisce tenere le persone a distanza, eppure quando Rudy gli offre un Natale in famiglia, resistere è impossibile. Lui è orfano, e rimane piacevolmente sorpreso dal modo in cui viene accolto a casa di Rudy. L’unico inconveniente è che tutti danno per scontato che loro siano una coppia. Non volendo deludere la madre di Rudy e trasformare il Natale in una situazione imbarazzante, decidono di non negarlo.
Per Zac non è certo difficile fingersi il fidanzato di Rudy, ma la recita gli fa desiderare cose che lo spaventano… per esempio avere davvero una relazione con lui. Ha già subìto abbastanza rifiuti nella sua vita, e ha paura di mettere a rischio il suo cuore. Se riesce a superarli, e a lasciar entrare Rudy nella sua armatura, per Natale potrebbe ricevere più di quanto avesse mai immaginato.

Rudy e Zac lavorano insieme, ma, per la timidezza del primo o per il distacco del secondo, non si possono ancora definire due amici. E l'amicizia, per Rudy, sarebbe già qualcosa visto che, segretamente, più o meno, ha una cotta per il nuovo arrivato dal suo primo giorno di lavoro. Un'uscita tra colleghi sarà, finalmente, l'occasione per il primo approccio, ma sarà l'alcool a fare tutto il resto. Proprio adesso che i due hanno iniziato a legare, però, è arrivato anche il momento di lasciarsi per trascorrere le vacanze di Natale insieme alle proprie famiglie. Se non fosse che Zac una famiglia non ce l'ha. Rudy, abituato alla sua grande e chiassosa famiglia, non può proprio concepire che il suo nuovo amico possa passare le feste da solo e invitarlo da lui diventa la soluzione più naturale del mondo. Il ragazzo, dal canto suo, ha sempre cercato di non farsi coinvolgere degli altri, ma il desiderio di vedere come si vive circondato da calore e affetto è troppo forte per metterlo a tacere.

E sono proprio calore e affetto che Zac trova appena varcata la soglia di casa dell'amico. Per Rudy sarà anche una famiglia chiassosa e impicciona, ma lui vede solo l'amore incondizionato che i genitori provano per i propri figli, il sincero affetto fraterno e il rispetto e la venerazione dei figli per i propri genitori. E, per la prima volta nella sua vita, si sente davvero parte di una famiglia, parte di qualcosa di grande e indissolubilmente unito. Quindi non è un grande sacrificio doversi fingere il fidanzato di Rudy, perché più facile che spiegare come stanno le cose in realtà, pur di poter passare alcuni giorni felici e spensierati. Anzi, la parte difficile diventa non desiderare di più, doversi ricordare che è tutto soltanto una recita e che finirà tutto appena tornati in città. Per Rudy, poi, è un sogno diventato realtà, è una finzione che a lui va più che bene. Ma i sentimenti e le emozioni in gioco sono invece molto reali ed è impossibile non pensare che tutto questo ha una data di scadenza. Cosa è meglio, godersi al massimo questa occasione o tirarsi indietro per non soffrire dopo?


Come dicevo all'inizio, questa è la mia seconda novella natalizia di Jay Northcote e i punti in comune sono evidenti. In entrambi i casi ha utilizzato la scusa della finzione come pretesto per far avvicinare i due protagonisti, anche se arrivano da situazioni diverse. Ma il suo marchio di fabbrica è senza dubbio la dolcezza che circonda sempre le sue parole. Non fatevi ingannare però, la storia è sicuramente molto molto dolce, ma non per questo poco passionale, anzi! Infine, soprattutto questa volta, l'autore è riuscito a farci entrare totalmente nella storia, tanto che è impossibile non sentirsi parte di questa grande e bella famiglia. E la famiglia di Rudy è la classica grande famiglia numerosa, in cui la privacy non esiste e tutti si fanno gli affari di tutti, ma è anche la famiglia capace di accogliere con il cuore i nuovi arrivati e da cui si vuole tornare, per ritrovare quell'amore che si respira solo tra le pareti di casa.


Tra i due protagonisti non sono riuscita a non avere un debole per Rudy e per la sua timidezza. Ma sono stata conquistata anche da Zac e dal suo inconsapevole bisogno di essere amato da qualcuno. Il primo è tanto impacciato nelle azioni quanto il secondo lo è nelle emozioni. La presenza di così tante persone che stravedono per lui ha donato a Rudy una grande predisposizione all'amore e al bisogno di riversare su qualcuno i propri sentimenti. Dall'altra parte, invece, Zac ha conosciuto solo la situazione contraria. Ha anche lui tanto amore da dare, ma la paura di un altro abbandono, di un'altra perdita, è più forte del desiderio di buttarsi e rischiare. Sono due opposti, complementari, che riescono a funzionare solo insieme.


Insomma, mi è piaciuto moltissimo anche questo racconto, forse addirittura più del precedente, e ho avuto un'ulteriore conferma della bravura di Jay Northcote. Se ancora non conoscete questo autore o se desiderate tornare, almeno con la mente, al Natale, recuperate questa uscita! Emozioni e passione sono perfettamente bilanciate e i personaggi, in particolare quello di Zac, vengono delineati perfettamente anche in relativamente poche pagine. La narrazione in terza persona, infine, non crea nessuna sensazione di distacco, ma, anzi, ci permette di vivere la storia a tutto tondo, focalizzandosi un po' su uno e un po' sull'altro.

Al prossimo libro!
Veronica

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