Buon pomeriggio!
Easton Royal, senza nulla togliere al fratello, si è preso gran parte dell'attenzione già nei primi 3 libri della serie The Royals, pur non essendo il protagonista. Ci ha fatto ridere, sorridere ed emozionare, ma adesso sta a lui raccontarsi. Con Paper heir, uscito a fine gennaio per Sperling & Kupfer, si apre la duologia a lui dedicata, che si concluderà con Paper kingdom. Pronte a tornare a Bayview, alla Astor Park e, soprattutto, a casa Royal?
Vi ricordo che, pur spostandoci su una nuova coppia con questo libro, è consigliata la lettura di tutta la serie per comprendere al meglio la storia della famiglia e avere un quadro completo sui personaggi.
1. PAPER PRINCESS (Reed & Ella) [recensione]
2. PAPER PRINCE (Reed & Ella) [recensione]
3. PAPER PALACE (Reed & Ella) [recensione]
3.5 PAPER CROWN (Gideon & Savannah) [recensione]
4. PAPER HEIR (Easton & Hartley)
5. PAPER KINGDOM (Easton & Hartley)
Easton Royal ha tutto: soldi, macchine, ragazze e un cognome che gli permette di ottenere sempre ciò che vuole. Eppure il passato gli ha lasciato parecchie cicatrici e il suo presente è più incasinato di sempre. Gli eccessi sembrano non bastargli mai ed Easton è costantemente alla ricerca di una nuova sfida da affrontare. Forse è per questo che è così attratto da Hartley Wright.
Hartley piomba nella vita di Easton in un pomeriggio come tanti, a scuola. È molto diversa dalle altre studentesse marionette dell'Astor Park e, soprattutto, non sembra interessata a lui. Per la prima volta, il nome dei Royal non è abbastanza. Ma per Easton è davvero solo una sfida, o forse il più difficile da domare tra i fratelli Royal prova davvero qualcosa per Hartley?
Quanto avete desiderato Easton Royal come protagonista? Io tantissimo e sono rimasta davvero contenta da questa prima parte della sua storia! In particolare perché Paper heir è in tutto e per tutto il libro di Easton, a partire dal fatto che è scritto completamente dal suo punto di vista e per finire con l'assenza di altri personaggi a rubargli, anche se solo in parte, la scena. Quante volte, leggendo la storia di Reed, ci siamo ritrovate incuriosite dal personaggio del fratello minore? Quante volte abbiamo spostato l'attenzione su di lui? In questo caso, invece, Reed e Gideon, lontani per il college, sono quasi del tutto assenti e non coinvolti nell'intreccio della storia. I gemelli, ormai lo sappiamo, continuano ad essere dei personaggi marginali, anche se, grazie all'assenza dei più grandi, fanno qualche comparsa in più e, soprattutto, iniziamo ad inquadrare loro e la loro strana relazione con Lauren ancora meglio. Ma, se da un lato manca un po' la compattezza e l'unione dei fratelli Royal, dall'altro Easton ha tutto lo spazio necessario per mostrare le mille sfaccettature del suo carattere e la complessità nascosta dietro il suo personaggio.
Nei libri precedenti lo abbiamo già ben inquadrato, almeno nel suo aspetto più frivolo e superficiale. Easton è un playboy, un ragazzo che ama divertirsi, con la battuta pronta, impertinente, sfrontato. Uno che prende la vita alla leggera, che non ama le complicazioni, che ottiene tutto ciò che vuole grazie al mix perfetto dato dal proprio fascino e dal nome di famiglia e che non crede nell'impegno, che sia nelle relazioni o nello studio. Però eravamo anche riusciti a sbirciare dietro la maschera e ad intravedere una grande fragilità. Ed è proprio in questo senso che va Paper heir, togliendo completamente questa maschera e mostrandoci il caos che vive in lui. Non è solo uno dei Royal che abbiamo davanti, ma è il ragazzino vulnerabile che non ha mai smesso di sentirsi in colpa per la mamma, è il ragazzo che dipende dalle dipendenze, di qualsiasi tipo esse siano, un fratello di mezzo che non si sente parte di nulla. Tutti i suoi fratelli hanno sempre cercato di proteggerlo e continuano a preoccuparsi per lui, ma Gideon e Reed lo hanno sempre escluso dalle questioni importanti e i gemelli sono naturalmente molto legati tra loro. Qual è quindi il posto di Easton in famiglia? L'unica certezza è che ha bisogno di aiuto più di chiunque altro, ma è anche il più bravo a nascondere le proprie debolezze. E le nasconde bene anche a se stesso, decidendo di mettere a tacere queste paure e insicurezze a modo suo.
Hartley è invece una nuova arrivata alla Astor, una ragazza tanto misteriosa quanto ordinaria, totalmente diversa dalle ragazze che frequentano la scuola o che frequenta Easton. I due si incontrano per caso, in una situazione che è proprio alla Easton, ma che lascia indifferente la ragazza. Nessuna resiste al fascino del Royal di mezzo, eppure Hartley non solo non è interessata, ma è convinta che il ragazzo le porterebbe solo guai, oltre a quelli che già le complicano la vita. Ma quando mai un Royal accetta un no come risposta? E infatti non importa quanto sia diversa dalle sue solite conquiste, farsi volere da lei diventa una sfida. Ben presto, però, tutto quello che prima gli appariva come ordinario diventa ciò che più lo attrae. Soprattutto quando capiscono di avere molte cose in comune, di essere più simili di quello che sembra, di vivere e temere entrambi, anche se in modo diverso, la solitudine. E quindi cosa vuole davvero Easton da Hartley? Amicizia, sesso, amore? E, soprattutto, cosa è disposta a concedere lei?
Ho trovato Paper heir, sotto certi aspetti, decisamente più leggero rispetto ai libri precedenti. Ormai tutti gli intrecci sono stati svelati e la questione di Steve, pur procedendo, sta andando verso la sua conclusione. Hartley porta nuove tensioni e misteri, ma non siamo mai veramente ai livelli di Ella e Reed. E, secondo me, è positivo perché ci permette di goderci la storia in maniera più rilassata e tranquilla, apprezzando i momenti più allegri e spensierati che un personaggio come Easton non riesce a non regalarci. Come però già anticipavo, non mancheranno scene più emotivamente intense e temi delicati. Nonostante quello che possiamo aspettarci da questo Royal in particolare, invece, non ci sarà poi molto spazio per momenti più romantici e passionali, ma quei pochi saranno decisamente buoni.
Arrivati a questo punto, ormai, non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti sulla serie. Le autrici hanno creato una storia che ha lo scopo di intrattenere il lettore, di stupirlo, farlo divertire o emozionare a seconda del caso. Continua a non essere una serie educativa, soprattutto considerando che ci troviamo davanti ad un ragazzo di soli diciotto anni con seri problemi di dipendenza e che viene sostanzialmente lasciato allo sbando dalla famiglia, ma questo non è mai stato il suo fine ultimo. Ripeto che, secondo me, è una serie che deve rivolgersi ad un pubblico abbastanza maturo da saper separare la finzione dalla realtà, da non farsi influenzare e, infine, capace di godersi una storia senza sentire il bisogno di contestare scene o dialoghi. Perché, comunque, al duo Erin Watt va riconosciuta la capacità di catturare totalmente l'attenzione del lettore. Personalmente avevo trovato Paper palace veramente interessante solo verso la parte finale, ma con Paper heir si torna al livello di coinvolgimento dei primi libri e all'impossibilità di chiudere il libro prima di averlo concluso.
Prima di concludere, però, devo commentare il finale di questo quarto volume. Ora, è vero che abbiamo avuto, in precedenza, due finali che definire aperti sarebbe poco. È vero anche che abbiamo esperienza con il sadismo di Erin Watt. Ma credo che nessuno possa essere veramente pronto ad un cliffhanger del genere. Le autrici si sono superate ancora una volta e questa conclusione finisce di diritto tra le peggiori/migliori che abbia mai letto. Vi dico soltanto che, aprendo il libro all'ultima pagina, mi è andato subito l'occhio sull'ultima battuta (lo so, un genio proprio) e non è qualcosa tipo "ciao", anzi. Mi sono fatta film su film per tutta la lettura per poter giustificare quella frase e, alla fine, sono rimasta comunque a bocca aperta tanto ero lontana dalla soluzione. Il quinto volume uscirà domani in lingua e noi non possiamo far altro che sperare che arrivi presto anche da noi perché non sapere diventa sempre più difficile!
Al prossimo libro!
Veronica
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