Buon pomeriggio!
Continua questa ricchissima giornata con un nuovo Review Party, davvero molto speciale. Sto per parlarvi di un romanzo uscito pochi giorni fa per Garzanti, uno young adult made in Italy, scritto a quattro mani da Miriam Candurro e Massimo Cacciapuoti. Vorrei che fosse già domani è la storia di un primo amore, ma è anche un romanzo di formazione, la storia di due ragazzi che, per motivi molto diversi, si sentono inadeguati, due ragazzi che desiderano essere invisibili, ma che riusciranno a vedersi veramente solo l'un l'altra. Un romanzo delicatamente intenso, dolcemente profondo, che sono felice di aver avuto la fortuna di leggere. Per questo sono ancora più felice di dirvi che, seguendo le tappe della giornata, avrete la possibilità di portarvi a casa anche voi una copia cartacea (alla fine della recensione trovate il modulo da compilare per tentare la fortuna).
Al liceo è giorno di manifestazione. Nei corridoi deserti, Paolo cerca agitato tra i suoi post-it quello su cui ha annotato le coordinate per arrivare in classe. Ormai non può più farne a meno. Perché da quando, tre anni prima, un brutto incidente gli ha fatto perdere il senso dell’orientamento, la sua vita è diventata un insieme di istruzioni numeriche, che gli permettono di confondersi tra gli altri, di sembrare uno come tanti. Ma all’improvviso, in un momento di distrazione, il suo sguardo incrocia due profondi occhi verdi. Quelli dell’esuberante Cristina che, dopo settimane di assenza, si è decisa a darla vinta a sua madre e a rientrare a scuola, anche se non ne ha alcuna voglia. Il loro incontro dura un attimo. Ma quell’attimo indimenticabile è sufficiente a cambiare ogni cosa. A poco a poco, tra bigliettini scambiati di nascosto sotto il banco e pomeriggi passati sui libri, Cristina, mossa da una curiosità che non riesce neanche a spiegarsi, rompe il guscio dentro al quale Paolo si è rinchiuso. Gli fa capire che l’invisibilità non è la soluzione a tutti i problemi. E Paolo, finalmente pronto a lasciarsi andare di nuovo, convince Cristina a non rinunciare alla propria unicità. Insieme sentono di poter superare ogni ostacolo ed essere sé stessi di fronte al mondo, che fa sempre un po’ paura. Per questo vorrebbero che il tempo a loro disposizione non finisse mai e che fosse sempre domani, per iniziare ogni giornata mano nella mano. Ma il passato torna a far visita a Paolo e lo costringe a prendere una delle decisioni più difficili. Perché non c’è legame più forte di quello che si conquista ogni giorno. Un legame che niente può spezzare. Nemmeno un tempo che sembra infinito.
Cristina e Paolo sono due ragazzi di quindici anni, due adolescenti che la vita ha portato ad avere molti più pensieri dei loro coetanei, ma pur sempre due giovani ragazzi alle prese con la scuola, la vita, la famiglia, l'amicizia e l'amore. Sono nella stessa classe, ma praticamente non si conoscono, perché Cristina a scuola ci va raramente, un po' per ribellarsi alla madre, un po' per non dover affrontare nessuno, e Paolo è come se fosse invisibile, sempre a testa bassa, sempre da solo. Quello che sono oggi, però, è frutto di ciò che è successo loro tre anni prima. Cristina ha perso la propria esuberanza, la propria innocenza, la propria aria sognante e romantica; Paolo, invece, ha perso la propria libertà, la propria indipendenza, i propri sogni. Tutto sommato è stato fortunato, quell'incidente in moto avrebbe potuto paralizzarlo, se non addirittura ucciderlo, eppure, lui, tanto fortunato non si sente. La conseguenza è stata infatti la totale perdita dell'orientamento, anche nella sua stessa casa.
Cristina ha deciso che niente vale più la pena, né la scuola, né le amicizie, né il rapporto con la madre. Ha chiuso in un cassetto tutto ciò che era importante per la Cristina felice. Paolo, invece, lotta per conquistarsi quel briciolo di indipendenza e libertà che può permettersi, anche se questo significa imparare a memoria la sequenza di passi per raggiungere ogni luogo. Questo però non è vivere neanche per lui, non può rischiare nessun tipo di distrazione per non perdersi... può raggiungere la propria destinazione, ma non può mai godersi il viaggio. Per entrambi il domani è solo un nuovo giorno in cui andare avanti, in cui provare ad essere invisibili. Almeno fino a quando si scambiano il primo sguardo, da quando non riescono più a fare a meno di cercarsi, di guardarsi, di vedersi veramente.
Cristina non è invisibile per Paolo e Paolo non lo è per Cristina. La loro amicizia si trasforma giorno dopo giorno, bigliettino dopo bigliettino, in qualcosa di più intimo, di più profondo. Si aiutano a vicenda, si salvano a vicenda, e finalmente si sentono normali, giusti, almeno quando sono solo loro due. Entrambi iniziano a mettere in discussione tutto quello in cui credevano, si permettono di tornare a sognare, a sperare in qualcosa di meglio per il futuro. Oggi non vedono l'ora che sia domani per vedersi di nuovo, ora hanno un motivo per sorridere, per essere felici. E la loro amicizia e il loro amore sono di una dolcezza infinita. Delicati, teneri, ma comunque intensi. Il loro sentimento, nato un po' per caso e un po' alimentato, voluto, è di quelli in cui non hai veramente scelta, di quelli che puoi vivere e basta, perché sono più grandi e più forti di te.
Leggendo la trama, mi aspettavo sicuramente una storia adolescenziale, tenera e romantica, e lo è stata. Ma è stata anche molto di più! Ho amato tutto, dalla narrazione in terza persona che ci porta prima da uno e poi dall'altra, ai pensieri che ci aiutano a conoscere veramente e a fondo i due protagonisti. I due autori si sono amalgamati alla perfezione, hanno portato avanti due storie diverse, ma magnificamente intrecciate, hanno trattato temi importanti, profondi, difficili, ma con delicatezza e intensità allo stesso tempo. Quelle di Cristina e Paolo sono due storie particolari, sono due ragazzi che hanno certamente un vissuto particolare, ma che riescono allo stesso tempo a rappresentare un po' tutti gli adolescenti, con i problemi, i complessi e le paure che tutti, a quell'età, ci ritroviamo ad affrontare.
In questo romanzo c'è l'amicizia e c'è l'amore, ma Paolo e Cristina vivono nella loro bolla, ci sono solo loro due e nessun altro. Però anche la famiglia ha la sua grande importanza, in particolare il ruolo della madre. Madri che sbagliano, apprensive, troppo presenti o addirittura assenti, ma madri che amano e che, nonostante le difficoltà, sono amate dai loro figli. Come dicevo, la narrazione è concentrata quasi esclusivamente sui due protagonisti, ma questo ha permesso di renderli al meglio, senza distrazioni. E se Cristina è un personaggio perfettamente descritto nelle sue contraddizioni, Paolo è quello che mi ha totalmente conquistata. Il suo disturbo è allo stesso tempo facilmente comprensibile, perché tutti ci siamo persi una volta nella vita, e assolutamente impensabile, perché è assurdo immaginare di non saper raggiungere la cucina dalla propria stanza, nella propria casa. Mi ha incuriosita moltissimo, mi ha fatto una tenerezza infinita vederlo in difficoltà, ma ho amato il suo coraggio, il suo desiderio di farcela da solo. Insomma, vi consiglio di leggere Vorrei che fosse già domani qualunque età voi abbiate, perché penso abbia molto da trasmettere e anche qualcosa da insegnare. Il tutto è poi accompagnato da una bellissima colonna sonora, che vi sembrerà di sentire leggendo la storia, e questo non può che essere un altro punto a favore!
Cristina e Paolo sono due ragazzi di quindici anni, due adolescenti che la vita ha portato ad avere molti più pensieri dei loro coetanei, ma pur sempre due giovani ragazzi alle prese con la scuola, la vita, la famiglia, l'amicizia e l'amore. Sono nella stessa classe, ma praticamente non si conoscono, perché Cristina a scuola ci va raramente, un po' per ribellarsi alla madre, un po' per non dover affrontare nessuno, e Paolo è come se fosse invisibile, sempre a testa bassa, sempre da solo. Quello che sono oggi, però, è frutto di ciò che è successo loro tre anni prima. Cristina ha perso la propria esuberanza, la propria innocenza, la propria aria sognante e romantica; Paolo, invece, ha perso la propria libertà, la propria indipendenza, i propri sogni. Tutto sommato è stato fortunato, quell'incidente in moto avrebbe potuto paralizzarlo, se non addirittura ucciderlo, eppure, lui, tanto fortunato non si sente. La conseguenza è stata infatti la totale perdita dell'orientamento, anche nella sua stessa casa.
Cristina ha deciso che niente vale più la pena, né la scuola, né le amicizie, né il rapporto con la madre. Ha chiuso in un cassetto tutto ciò che era importante per la Cristina felice. Paolo, invece, lotta per conquistarsi quel briciolo di indipendenza e libertà che può permettersi, anche se questo significa imparare a memoria la sequenza di passi per raggiungere ogni luogo. Questo però non è vivere neanche per lui, non può rischiare nessun tipo di distrazione per non perdersi... può raggiungere la propria destinazione, ma non può mai godersi il viaggio. Per entrambi il domani è solo un nuovo giorno in cui andare avanti, in cui provare ad essere invisibili. Almeno fino a quando si scambiano il primo sguardo, da quando non riescono più a fare a meno di cercarsi, di guardarsi, di vedersi veramente.
Cristina non è invisibile per Paolo e Paolo non lo è per Cristina. La loro amicizia si trasforma giorno dopo giorno, bigliettino dopo bigliettino, in qualcosa di più intimo, di più profondo. Si aiutano a vicenda, si salvano a vicenda, e finalmente si sentono normali, giusti, almeno quando sono solo loro due. Entrambi iniziano a mettere in discussione tutto quello in cui credevano, si permettono di tornare a sognare, a sperare in qualcosa di meglio per il futuro. Oggi non vedono l'ora che sia domani per vedersi di nuovo, ora hanno un motivo per sorridere, per essere felici. E la loro amicizia e il loro amore sono di una dolcezza infinita. Delicati, teneri, ma comunque intensi. Il loro sentimento, nato un po' per caso e un po' alimentato, voluto, è di quelli in cui non hai veramente scelta, di quelli che puoi vivere e basta, perché sono più grandi e più forti di te.
Leggendo la trama, mi aspettavo sicuramente una storia adolescenziale, tenera e romantica, e lo è stata. Ma è stata anche molto di più! Ho amato tutto, dalla narrazione in terza persona che ci porta prima da uno e poi dall'altra, ai pensieri che ci aiutano a conoscere veramente e a fondo i due protagonisti. I due autori si sono amalgamati alla perfezione, hanno portato avanti due storie diverse, ma magnificamente intrecciate, hanno trattato temi importanti, profondi, difficili, ma con delicatezza e intensità allo stesso tempo. Quelle di Cristina e Paolo sono due storie particolari, sono due ragazzi che hanno certamente un vissuto particolare, ma che riescono allo stesso tempo a rappresentare un po' tutti gli adolescenti, con i problemi, i complessi e le paure che tutti, a quell'età, ci ritroviamo ad affrontare.
In questo romanzo c'è l'amicizia e c'è l'amore, ma Paolo e Cristina vivono nella loro bolla, ci sono solo loro due e nessun altro. Però anche la famiglia ha la sua grande importanza, in particolare il ruolo della madre. Madri che sbagliano, apprensive, troppo presenti o addirittura assenti, ma madri che amano e che, nonostante le difficoltà, sono amate dai loro figli. Come dicevo, la narrazione è concentrata quasi esclusivamente sui due protagonisti, ma questo ha permesso di renderli al meglio, senza distrazioni. E se Cristina è un personaggio perfettamente descritto nelle sue contraddizioni, Paolo è quello che mi ha totalmente conquistata. Il suo disturbo è allo stesso tempo facilmente comprensibile, perché tutti ci siamo persi una volta nella vita, e assolutamente impensabile, perché è assurdo immaginare di non saper raggiungere la cucina dalla propria stanza, nella propria casa. Mi ha incuriosita moltissimo, mi ha fatto una tenerezza infinita vederlo in difficoltà, ma ho amato il suo coraggio, il suo desiderio di farcela da solo. Insomma, vi consiglio di leggere Vorrei che fosse già domani qualunque età voi abbiate, perché penso abbia molto da trasmettere e anche qualcosa da insegnare. Il tutto è poi accompagnato da una bellissima colonna sonora, che vi sembrerà di sentire leggendo la storia, e questo non può che essere un altro punto a favore!
Come anticipavo prima, noi blog abbiamo la possibilità di regalare una copia cartacea di Vorrei che fosse già domani ad uno di voi. Vi basterà seguire le semplici regole riportare nel modulo qui sotto e compilarlo in tutte le sue parti. Avrete tempo fino al 9 maggio (compreso) per partecipare e il 10 conoscerete il nome del vincitore.
Attenzione: vi avvisiamo che dall’estrazione verranno esclusi i profili che sono stati creati per i giveaway. La decisione avverrà dopo una nostra consultazione non modificabile.
BUONA FORTUNA!
Al prossimo libro!
Veronica
Sicuramente un bel romanzo di amore e formazione, proprio come piace a me.
RispondiEliminaLa trama è interessante, la patologia di cui soffre il protagonista è inusuale e curiosa!
RispondiEliminaSpero di avere la possibilità di leggere questo libro 🐞🍀
Partecipo al giveaway 🐞🍀
Lettori fissi: Rosy Palazzo
Mail: rosy.palazzo1612@gmail.com
Facebook: Rosy Palazzo
Grazie mille per l'opportunità!
Recensione come sempre fantastica, puntuale e che mi fa venir voglia di allungare ancora di più la lista di libri da leggere :P
RispondiEliminamamma mia pare bellissimo questo libro, vedo che ti è piaciuto tanto! bellissima recensione, grazie!
RispondiEliminaLuigi Dinardo
luigi8421@yahoo.it
A leggere la trama con la recensione mi sembra un bellissimo romanzo ...sicuramente da leggere
RispondiEliminaBellissimi gli estratti che hai scelto.. Quanto dolcezza!!!
RispondiEliminalink di condivisione: https://www.facebook.com/patrizia.gangi/posts/10217082039988612
MAIL: patty_1986@hotmail.it
Ho letto la trama giusto poco fa e mi ha subito incuriosito. Sicuramente è una bella storia d'amore e d'amicizia.. ottima recensione, complimenti
RispondiEliminaGrazie mille per questa recensione <3 Sono molto curiosa, è un tuffo nell'adolescenza e nel percorso di crescita che ognuno di noi ha fatto e continua a fare!
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