Buongiorno!
Ormai lo sapete, gli sport romance sono uno dei miei punti deboli. Ma quando un romanzo parla di uno sport che seguo, che conosco e che ho sempre amato? Allora non posso proprio perdermelo! M.E. Carter si è autopubblicata in Italia portando una serie su uno sport che definire patriottico, per noi, è poco... quale? Ovviamente parlo del calcio! La serie Texas Mutiny è ormai giunta al suo secondo volume e ogni romanzo ci racconta la storia di uno dei calciatori del Mutiny, appunto. In Groupie: l'amore non ha regole tocca a Rowen e Tiffany, la coppia che più si discosta dai classici cliché dei romanzi rosa!
Groupie
/ġrùupi/
una persona, in particolare una giovane donna, che segue regolarmente una celebrità nella speranza di incontrarla o conoscerla meglio.
Come ad esempio, Tiffany Wendel.
Puttana. Troia. Mangiatrice di calciatori. Sono abituata ad essere chiamata con questi nomignoli, perciò non mi danno fastidio. I giocatori del Texas Mutiny sono i miei ragazzi. I miei amici. Quindi cosa c'è di male se mi piace fare sesso spinto con loro? Quello che faccio col mio corpo è affar mio e di nessun altro.
Allora perché Rowen Flanigan mi fa riconsiderare il modo in cui vivo la mia vita? Perché mi fa mettere in discussione le mie scelte? È soltanto una recluta.
Recluta
/reclùta/
membro di una squadra sportiva alla sua prima stagione.
Come ad esempio, Rowen Flanigan.
Calciatore. Figlio di una leggenda. Recluta.
Certo, ho sentito le storie che si raccontano sulle groupie. Chi non le ha sentite? Semplicemente, ho condotto una vita più morigerata dei miei compagni di squadra. E allora? Non mi aspettavo che lei fosse intelligente. Spiritosa. Gentile. Mi mette in ginocchio in tutti i sensi... tranne uno.
Per quello mi sto conservando per il momento giusto.
Allora come diavolo ho finito per innamorarmi di una groupie come Tiffany? E come diavolo potrà funzionare tra di noi quando tutti i miei compagni hanno avuto un assaggio dell'unica cosa che io non ho avuto?
Pensate alla classica situazione: lui bello, disinibito, che si diverte con una ragazza diversa ogni sera; lei innocente, riservata, casta e pura. Bene, ora ribaltate completamente questo quadretto e avrete Groupie. Iniziamo quindi proprio da questo, dal fatto che questo romanzo cambia tutte le carte in tavola e ci presenta una storia a dir poco originale e fuori dagli schemi. Ed è proprio questo il suo più grande punto di forza. Già la Callihan lo ha fatto, in un certo senso, con Lo schema di gioco, ma M.E. Carter lo fa in grande in stile, giocandosi il tutto per tutto... e portandosi a casa un grande successo.
Rowen è la nuova recluta della squadra, il novellino dal cognome ingombrante che deve dimostrare il proprio talento. Tiffany è la groupie della stessa squadra, una ragazza amante degli sport e degli sportivi, che dimostra il suo spirito di squadra prima allo stadio e poi sotto le lenzuola. Sono entrambi una sorpresa, un azzardo, ma proprio per questo funzionano benissimo, anche e soprattutto come coppia. Rowen è un amore, non lo si può definire altrimenti. Gentile, premuroso, un figlio adorato e un amico leale, un ragazzo di sani principi e con grandi valori. E lo so che a noi piacciono belli e dannati, ma io non sottovaluterei affatto il bravo ragazzo. Un po' timido e impacciato, ma anche fedele e follemente innamorato. E il fisico da sportivo, poi, non lo vogliamo tenere in considerazione?
"Voglio essere fedele a mia moglie quando un giorno mi sposerò. Non voglio immagini di altre donne nella mia testa mentre faccio l'amore con lei. Voglio che l'unica persona che io abbia mai conosciuto carnalmente e spiritualmente, l'unica persona che abbia mai guardato negli occhi durante gli spasmi della passione, nel momento più intimo che due persone possano condividere... Bé, voglio che questa persona sia colei che amo più di chiunque altro al mondo, per sempre."
Ma se con Rowen è amore a prima vista, non si può dire lo stesso di Tiffany. Il suo è il classico personaggio che, in un romanzo, inevitabilmente si odia. Ma che succede quando questo personaggio diventa protagonista della storia? M.E. Carter è stata bravissima a ribaltare la situazione e a far uscire la parte più "umana", sensibile, fragile e delicata di Tiffany, dopo avercela presentata attraverso gli occhi di chi si ferma all'apparenza. Grazie a Rowen e al doppio POV, piano piano scopriamo anche quello che c'è dietro ad un comportamento così superficiale e "immorale". Il personaggio della groupie, poi, diventa anche la scusa per affrontare temi più delicati (e sempre tristemente attuali), che rendono questa storia più profonda, emozionante e significativa di quello che potevamo immaginare semplicemente dalla trama. Questo romanzo è infatti una piacevole sorpresa anche in questo: sicuramente conserva, dall'inizio alla fine, la leggerezza positiva che lo contraddistingue, non risultando mai troppo pesante e serio, ma riesce allo stesso tempo a regalarci momenti a più alto impatto emotivo e a fornirci spunti di riflessione tutt'altro che banali.
L'argomento principale è sicuramente il sesso, quello senza amore, visto semplicemente come una forma di divertimento fine a se stessa. Ed è inevitabile soffermarsi sul triste pensiero comune che se è un uomo ad essere libero da questo punto di vista, lo consideriamo un gran figo, se invece è una donna, per lei abbiamo solo epiteti poco carini. L'autrice indirettamente ci invita a riflettere proprio su questo dando voce a chi, solitamente, non ce l'ha. Il comportamento di Tiffany è, ovviamente, condivisibile o meno, così come è indubbio che alcune sue scelte siano immorali e sbagliate, ma cosa c'è di male se decide di usare il proprio corpo come meglio crede? Forse, ogni tanto, bisognerebbe ricordare che le cose si fanno in due e attribuire la giusta colpa ad entrambe le persone coinvolte. Così come dovremmo ricordare che gesti, vestiti ed atteggiamenti non danno il diritto a nessuno di decidere per noi. Quello che quindi ho molto apprezzato di questa storia e di questo personaggio sui generis, è l'evoluzione, la maturazione di Tiffany e il semplice atto sessuale che si trasforma in amore. Un amore che fa desiderare di essere migliori, ma che esiste proprio perché siamo completamente noi stessi.
Per concludere non posso non fare un appunto anche sulla traduzione. Paola Ciccarelli ha fatto un altro ottimo lavoro, restando fedele allo stile dell'autrice e coerente con il tipo di storia. Come dicevo prima, Groupie è il secondo volume della serie, ma si può tranquillamente leggere anche senza conoscere il precedente. Certo è che, ritrovando i protagonisti del primo romanzo, Dribblato, vi verrà voglia di leggere al più presto anche la loro storia (e parlo per esperienza personale). Così come non vedrete l'ora di scoprire cosa l'autrice ha in serbo per gli altri calciatori della squadra!
Al prossimo libro!
Veronica
Molto piacere, Rainy, e - che dire - tutto mi sarei aspettata tranne di essere interessata a questo libro ahah! Complimenti a te per la recensione perchè ha sortito il suo scopo, direi c:
RispondiEliminaMi aggiungo subito ai tuoi lettori fissi e se volessi dare un'occhiata al giveaway in corso sul mio blog mi faresti molto piacere, clicca qui c:
Ciao, a presto!
Piacere mio!
EliminaNe sono felice, soprattutto perché il libro ha avuto lo stesso effetto sorpresa su di me!
Grazie per esserti iscritta, passo sicuramente a ricambiare ;)