martedì 6 marzo 2018

RECENSIONE: L'incubo di Biancaneve. La città dei mercenari di Scarlet Danae


Buon pomeriggio!
Biancaneve la conoscete tutti, giusto? Bene, oggi voglio parlarvi soltanto di Bianca però. Una ragazza con una matrigna cattiva, una mela... vi ricorda qualcosa? Non credete però di trovarvi davanti al classico retelling in chiave moderna, perché L'incubo di Biancaneve è un'altra storia. La città dei mercenari è il primo episodio di questa serie nata dalla penna di Scarlet Danae.

Una ragazza sfortunata, usata dalla matrigna come schiava sessuale. Una misteriosa droga spacciata in delle mele. Un'overdose fatale e un viaggio in un mondo parallelo, infetto da un virus mortale e oppresso da sette streghe. Riuscirà Bianca a salvare il principe Darknight tenuto prigioniero nella città dei mercenari? Ma soprattutto, accetterà il suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?

Con questo libro sono andata decisamente verso qualcosa di ben lontano dalle mie letture abituali. Ma chi non ha amato Biancaneve da bambina? Io sì e questo mi ha spinta ad accettare di leggere questa versione moderna, ma totalmente diversa da quello che possiamo aspettarci. E devo dire che anche copertina e trama hanno decisamente contribuito. Insomma, ero proprio curiosa di vedere quanto questa fiaba potesse diventare macabra e per niente adatta ai bambini.

Quindi lasciamo da parte principesse fini e posate, principi azzurri sul cavallo bianco e i sette piccoli aiutanti. Prendiamo invece Bianca, una ragazza maltrattata dalla propria matrigna e seguiamola nel suo incubo tra mostri, strumenti altamente tecnologici e prove da affrontare. Il tutto in un mondo parallelo e accompagnato da un'atmosfera cupa, ma anche un po' satirica, sempre sopra le righe e irriverente. I tempi sono cambiati rispetto a quelli della fiaba che tutti conosciamo e ora la mela, elemento che non può mancare, è una droga molto potente. 


Inserire questa storia in un solo genere è veramente difficile. Ci sono caratteristiche tipiche del fantasy e dell'horror. Ma è anche vero che, dopo un'introduzione con toni più cupi, l'ironia è fortemente presente. Sicuramente è un qualcosa di molto particolare. Si tratta però soltanto del primo volume di una serie, quindi le vicende si bloccheranno sul più bello. La lettura è molto veloce, anche se è necessaria una certa attenzione per non perdersi nessun particolare lungo la strada e per comprendere ogni passaggio. Per le spiegazioni, ovviamente, bisognerà aspettare qualche pagina, ma l'inizio dell'incubo segna anche un decisivo cambiamento di rotta nello stile e nelle atmosfere della storia. Un cambiamento abbastanza spiazzante, devo dire. 


Nel complesso il libro è scritto abbastanza bene e, senza dubbio, in modo unico e originale. Il tocco in più, però, è dato dai bellissimi disegni che introducono i capitoli e che, alla fine, ci mostrano concretamente tutto ciò che abbiamo potuto solo immaginare. In conclusione posso dire che è stato piacevole allontanarmi per un po' dalla mia comfort zone e che mai avrei pensato di farmi due risate leggendo una macabra rivisitazione di Biancaneve. Ora, però, me ne torno dai miei romanzi rosa!

Al prossimo libro!
Veronica

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