venerdì 2 febbraio 2018

RECENSIONE: Non dirgli che ti amo di Deborah Fasola


Buonasera! Ho conosciuto Deborah Fasola qualche mese fa, leggendo il suo romanzo Inevitabile follia (trovate la recensione QUI), ed ora seguo con piacere le sue nuove uscite. Tra queste c'è Non dirgli che ti amo, libro di cui voglio parlarvi ora, e Voglio tutto di te, appena uscito e che vi ho presentato QUI. Di sicuro ho apprezzato fin da subito il suo modo di scrivere, ma è con questa nuova lettura che ho compreso quanto sia brava a spaziare nel genere del romance. Non dirgli che ti amo è un romanzo più maturo, più introspettivo, che affronta il tema della malattia e della maternità. Il tutto sempre accompagnato da una dolce e passionale storia d'amore, ma è un altro tipo di amore che va a colpire dritto dritto il cuore del lettore.

Viviana vive una vita tranquilla a Roma, circondata dall'affetto dei suoi cari e riuscendo a realizzare i sogni della sua infanzia. 
Ben presto la sua routine viene sconvolta da una notizia inaspettata che, in seguito a dei controlli medici che le diagnosticano un male incurabile, la vedrà mettere in discussione desideri e speranze future, primo fra tutte quello di diventare madre. 
Il tempo a sua disposizione è poco e istintivamente fa una cosa che non avrebbe mai preso in considerazione altrimenti: iscriversi a un sito di incontri. 
Proprio online conosce Cristian, che sembra provare una sorta di interesse nei suoi confronti. La ragazza gli aprirà in parte il suo cuore e, sebbene Cristian non conosca realmente i suoi piani, giorno dopo giorno si innamorerà di lei. 
Purtroppo Viviana non ha fatto i conti con la famiglia di lui, soprattutto con il fratello, che sembra aver compreso il suo doppiogioco e che interviene prepotentemente nella sua vita, sconvolgendogliela più di quanto non lo sia già. 
Un romance drammatico che sa di amore e di speranza. 
Un amore impossibile. 
Una storia di vita vera e di sofferenza, ma al tempo stesso romantica e intensa.

Pensiamo sempre di avere moltissimo tempo a disposizione per fare tutto quello che vogliamo nella vita. Rimandiamo al domani qualsiasi cosa, anche la più insignificante. "Ci penserò più avanti" e "c'è tempo" è quello che ci ripetiamo più spesso, ma se, da un giorno all'altro, tutto questo tempo non ci fosse più? Se la nostra vita avesse una data di scadenza maledettamente vicina, quanti sarebbero i nostri rimpianti? Quante cose, che abbiamo rimandato o alle quali semplicemente non abbiamo mai pensato perché avevamo obiettivi diversi o perché ci sembrava solo troppo presto, realizzeremmo di volere prima che sia veramente troppo tardi? Anche Viviana pensava di avere una vita intera per fare tutto, per realizzarsi nel lavoro, amare davvero, costruirsi una famiglia ed essere felice. Ma basta un attimo, poche parole, per vedere un futuro intero sparire. Viviana scopre di essere malata e di non poter fare niente per cambiare questa situazione. Presto o tardi, il male se la porterà via. Lei accetta, si rassegna davanti a qualcosa più grande di lei, rinuncia a tutto quello che, in questo momento, non le sembra più così importante e mette da parte anche alcuni dei suoi sogni. La speranza è un lusso che non può permettersi, ma la malattia non le porta via la determinazione per ottenere l'unica cosa che ormai desidera: un figlio.

Decidere di mettere al mondo un bambino, consapevoli delle proprie condizioni, può essere sicuramente visto come un atto puramente egoistico, come l'unico modo per non andarsene del tutto, per lasciare al mondo parte di sé. Non è certo una decisione facile da prendere, perché si condanna, consapevolmente, un bambino a non avere un genitore. Ma Viviana è da subito convinta della propria scelta e sente il bisogno di riversare tutto l'amore che ha su un figlio. Questo è il suo ultimo desiderio, l'unico pensiero che le permette di vivere questa malattia in maniera tranquilla e serena. Non importa neanche che una gravidanza possa portarla ancora più vicina alla morte; è una follia, ma è la sua ultima follia e nessuno potrebbe fermarla. Per fare un bambino, però, le serve un uomo ed è per questo che si affida ad un sito di incontri. Sa di non poter avere grandi pretese e l'unica condizione è che la persona di cui si servirà sia un brav'uomo. E Cristian, sicuramente, lo è.


Cristian è l'uomo che Viviana conosce online e al quale chiede, senza troppe cerimonie, di metterla incinta. Non può essere completamente sincera con lui, ma almeno non gli nasconde il desiderio di diventare mamma al più presto. Cristian non è l'uomo dei suoi sogni, non lo ama, ma con il tempo impara a volergli bene e si convince che sia la persona giusta per questo compito. E il fatto che non sia scappato appena ha sganciato la bomba è già un ottimo indizio! Se lui non si fa domande su questa strana situazione, non possiamo dire lo stesso della sua famiglia. Il fratello, in particolare, non crede affatto nella buona fede della donna ed è deciso a scoprire cosa nasconde. Quest'uomo diventa un ostacolo nel piano di Viviana, ma anche quello che le fa mettere in discussione ogni cosa. Il poco tempo a disposizione e la paura di non averne abbastanza l'hanno portata ad accantonare il sogno del grande amore, di vivere quel sentimento totalizzante, quello che ti entra sottopelle, nelle ossa e nel cuore, quello che augura al suo futuro figlio. Ma è giusto accontentarsi in amore? Può davvero rinunciare a vivere davvero, anche se per poco?


Nonostante il tema molto delicato e la situazione drammatica che la protagonista si ritrova a vivere, questo non è il classico romanzo strappalacrime. L'autrice è brava ad inserire alcune scene più leggere e divertenti per alleviare un po' la parte drammatica, anche se si respira sempre quell'amarezza che, dalle prime pagine, fa da sfondo a tutte le vicende. Viviana, poi, non è affatto la vittima che si piange addosso, ma è una donna tosta e determinata, una donna che ha bene in mente quali siano le battaglie da combattere e quali no. Però è anche una storia che sa emozionare e commuovere. Per quanto mi riguarda, sono stati i messaggi che la donna, in previsione del futuro, lascia ad un ipotetico figlio a rendere veramente toccanti molti passaggi del romanzo. Sono parole piene d'amore materno, piene di consigli veri, dati da chi vuole solo il tuo bene e da chi vuole che la tua vita sia vissuta al massimo, da chi sa di non avere più questa opportunità. Non importa che questo bambino sia solo nei desideri di Viviana, che non ci sia niente di sicuro, niente di concreto. L'amore è vero ed è l'unica cosa che può lasciarsi indietro quando non ci sarà più.


Anche in questo caso Deborah ha voluto raccontare la storia di un personaggio ben lontano dalla perfezione, perché Viviana vive un incubo, ma non possiamo proprio dire che le sue azioni e le sue decisioni siano giuste e condivisibili. Il discorso della maternità è estremamente delicato, ma tenere nascosta la malattia a Cristian e metterlo in questa situazione è un comportamento sicuramente sbagliato. Viviana è una donna che mette il suo bisogno davanti ai sentimenti onesti di una persona e non bastano i sensi di colpa a fermarla. Ma saprà comunque farsi perdonare, capire e amare. E anche in questo si vede la bravura di Deborah, la sua capacità di raccontare storie complesse, con personaggi spigolosi e difficili, ma che riescono comunque ad emozionare. Nessuno è perfetto, tutti commettiamo sbagli, ed è per questo che, alla fine, non sentiamo poi così lontani i suoi personaggi. Serve aggiungere che vi consiglio, senza alcun dubbio, di leggere Non dirgli che ti amo?

Al prossimo libro!
Veronica



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