giovedì 19 ottobre 2017

RECENSIONE: Le cose da dimenticare (#2) di Kerry Lonsdale


Buongiorno! Ho scritto questa recensione a caldo, appena ho terminato la lettura, e subito ve la propongo perché sento il bisogno di parlarne con qualcuno. Questo romanzo mi ha fatto provare un'emozione dopo l'altra, emozioni e sensazioni contrastanti che sono state enfatizzate da quelle già provate durante la lettura del libro precedente. Ogni storia ha due versioni dei fatti, due prospettive diverse, e, se in Ogni cosa a cui teniamo abbiamo vissuto la perdita con Aimee e il dolore di ritrovare una persona che non è più quella di prima, in Le cose da dimenticare siamo James, o Carlos, e come lui proviamo quella terribile sensazione di non sapere più chi si è e di aver perso anni della propria vita, o la certezza di svegliarsi un giorno senza più essere chi si era. Kerry Lonsdale ha scritto, secondo me, due piccoli gioiellini e sono davvero felice che la Leggereditore li abbia portati da noi permettendoci di leggerli e viverli. I due romanzi vanno letti, ma soprattutto vanno letti in ordine per non incorrere in inevitabili spoiler. Sono scritti secondo due punti di vista diversi e il secondo è, flashback a parte, ambientato cinque/sei anni dopo il primo.

1. OGNI COSA A CUI TENIAMO [recensioneacquisto]
2. LE COSE DA DIMENTICARE [acquisto]
Due mesi prima il suo matrimonio, il consulente finanziario James Donato insegue suo fratello Phil in Messico, ma si perde in mare e viene dato per morto. Sei anni più tardi, si risveglia da uno stato dissociativo e scopre che ora si trova a Oxaca sotto il nome di Carlos Dominguez, vedovo e padre di due figli, che con l'aiuto della sorellastra Natalya cerca di dare un senso alla propria vita. Fino a quando non scopre che la sua fidanzata, Aimee Tierney, si è sposata e ha un figlio. Devastato, James e la sua famiglia tornano in California ma presto scopriranno che suo fratello Phil è uscito di galera e vuole vendicarsi. James dovrà capire presto cosa successe quella notte in Messico e perché non si fida più di nessuno tanto che ognuno sembra raccontargli la propria verità.
Nel primo libro avevamo lasciato, tra le lacrime, Carlos in Messico. Aimee, dopo aver lottato per riavere il suo James, ha capito che in realtà James, quel terribile giorno, era morto veramente e che ora è un uomo diverso a vivere nel suo corpo. Un uomo che in questi mesi si è costruito una nuova vita, che ha due figli e che non vuole smettere di essere Carlos. Così la ragazza è stata abbastanza forte da lasciarlo definitivamente andare e decidere che, anche per lei, fosse arrivato il momento di andare avanti e crearsi una nuova vita... con Ian, il ragazzo che le ha regalato di nuovo la serenità e la speranza di tornare ad essere felice in futuro. Il libro precedente, poi, era terminato esattamente come si apre questo, con un Carlos che, cinque anni dopo la partenza di Aimee, si risveglia come James. Non ha idea di chi siano quei bambini che in spagnolo lo chiamano papà, non capisce come siano passati sei anni da quando avrebbe dovuto sposare la sua fidanzata, non sa dove si trova e cosa sia successo. Carlos, però, sapeva che questo triste giorno sarebbe arrivato e ha fatto di tutto per preparare al meglio questa nuova transizione.
Temo che si stia avvicinando il giorno in cui ricorderò chi sono stato, dimenticandomi chi sono. Il mio nome è Jaime Carlos Dominguez. Un tempo mi chiamavano James Charles Donato. Se stai leggendo questa lettera senza ricordarti di averla scritta, sappi una cosa: IO SONO TE.

Questo secondo capitolo è quindi dedicato, contemporaneamente, alla storia di Carlos e alla storia di James, come fossero due persone diverse e, allo stesso tempo, come se fossero la stessa. L'autrice ha voluto creare questo effetto anche dal punto di vista più tecnico, riuscendoci, secondo me, alla grande. Si susseguono infatti capitoli di oggi in cui, in terza persona e al tempo presente, è James a parlare, e capitoli di ieri, in prima persona e al tempo passato, in cui la parola è lasciata a Carlos. In questo modo portiamo davvero avanti due diverse storie che, inevitabilmente, ogni tanto vanno ad intrecciarsi. Leggendo la parte di uno scopriamo un tassello che ci aiuta a comprendere meglio l'altro e, alla fine di tutto, abbiamo veramente una risposta ad ogni domanda.
Non volevo ricordare chi ero, perché avrebbe comportato dimenticare chi sono.
Non vi voglio raccontare troppo della trama perché, come nel primo, sono presenti misteri da svelare e colpi di scena che dovete scoprire da soli. Dico solo che Carlos e James hanno cercato e cercheranno di capire come tutto questo sia iniziato e indagheranno soprattutto sulla famiglia Donato. Phil è quello che ha cercato di ucciderlo, è stato in prigione, ma ora sta per uscire. Thomas è quello che ha fatto credere a tutti che James fosse morto, che ha inventato l'identità di Carlos e che ha continuato a tenere nascosta a tutti, compreso il diretto interessato, la verità. E poi ci sono i genitori che, in passato, hanno avuto un ruolo dominante nel dare inizio a sofferenze, bugie, desideri di vendetta. Sarà molto interessante scoprire le dinamiche che si nascondono dietro questa famiglia poco tradizionale, dove alla base, comunque, c'è sempre stato un istinto di protezione, anche se dimostrato in modi che definire sbagliati sarebbe un eufemismo. E, in tutto ciò, Carlos/James può contare sulla forza che riceve dai suoi figli e sull'aiuto, sotto molti aspetti, di Natalya che, a differenza di quello che dice la trama, è la sorellastra della moglie di Carlos, quindi sua cognata.

Ogni cosa a cui teniamo mi era piaciuto veramente tanto, lo avevo trovato emozionante, commovente, intenso. Ma Le cose da dimenticare, sotto alcuni punti di vista, è anche di più. Nel primo ho vissuto la perdita prima e la scoperta di Carlos poi. Immedesimandomi in Aimee avevo provato tutta una gamma di emozioni, dalla rabbia, all'impotenza, al dolore, alla rassegnazione. Era bruttissimo vedere come l'uomo che nell'aspetto era ancora James, non lo era più nella mente, si era fatto una nuova vita lontano da una Aimee che neanche conosceva e che non sarebbe stato giusto togliergliela per farlo tornare ad essere il suo fidanzato. Però nel secondo è ancora più intenso perché viviamo questa "fuga dissociativa" non più dalla parte delle persone care, ma da quella di chi si trova in questo stato. E lo viviamo doppiamente, un po' come Carlos e un po' come James. Carlos è un uomo che, da un giorno all'altro, scopre che la sua vita non dovrebbe esistere, che, altrettanto improvvisamente, tutto quello che ha potrebbe andare ad un'altra persona perché lui potrebbe semplicemente scomparire. Ma lui in questa vita ha amato e ama ancora, ha delle persone da proteggere, dei figli. Come può rassegnarsi a dover lasciare la sua vita ad un uomo che non conosce e di cui non si fida, ad affidargli due bambini che già hanno perso la madre? E James è un uomo che ha perso sei anni della sua vita e tutto ciò che di bello aveva prima. I suoi ultimi ricordi sono legati all'imminente matrimonio con Aimee, la sua anima gemella, quella donna che ama ancora come il primo giorno, quella donna che avrebbe voluto proteggere, ma che ha finito per distruggere. E in più deve fare i conti con il fatto che lei ormai sia andata avanti, che ora sia felice con un altro uomo e con quella famiglia che desideravano costruire insieme. Si sente tradito, non sente nessun legame con Carlos e con le persone che lui amava, si ritrova a dover accudire due figli che non conosce, che non ha voluto, almeno non così. 
"Ogni tramonto è un altro giorno che ho con i miei figli. Ogni alba è..." "Un altro giorno in cui ricordi il precedente" terminò la frase per me.
E sono proprio i bambini che mi hanno regalato le scene più commoventi e tristi, ma anche i sorrisi più grandi. Come si spiega ad un bambino di 6 anni che quello che sembra il suo papà in realtà non lo è? Che poi, davvero non lo è? Non è comunque James il padre di questi bambini? E come si riconquista la fiducia di un ragazzino abbastanza grande da capire cosa è successo e che già era stato preparato al momento in cui il suo papà non lo avrebbe più riconosciuto? Come li si convince che verranno amati ancora e non abbandonati?
E poi c'è quello che speriamo dalla prima pagina del primo libro, un nuovo incontro tra James e Aimee, tra le due persone che, fin dall'inizio, sarebbero dovute stare insieme e che sono state più e più volte beffate dal destino, due persone che, nonostante tutto, si ameranno per sempre. Non ve lo dico neanche... una valle di lacrime! 
Ha preso molte decisioni sbagliate e ognuna di esse l'ha allontanato sempre di più dal futuro che lui e Aimee avevano pianificato al dettaglio. Tuttavia, ogni errore l'ha portato un po' più vicino a Julian e Marc.
Altra cosa che non è cambiata da un libro all'altro è la confusione che ho provato. Confusione data dalle emozioni contrastanti e dal fatto che neanche io sapevo bene in cosa sperare. Amavo il rapporto che Aimee aveva con James, ma mi era anche piaciuto molto Ian, con la sua dolcezza e la sua pazienza. E poi, in un certo senso, James era davvero morto, quindi la ragazza meritava il suo lieto fine con un altro, pur con i rimpianti di ciò che sarebbe potuto essere. Ma adesso che James è tornato? Io ammetto di aver un po' sperato nel loro riavvicinamento. Con enorme dispiacere per Ian e per chi Carlos aveva amato, ma mi sono chiesta se non fosse giusto finire come tutto era iniziato. Ed è una confusione che non mi ha lasciata neanche dopo aver finito il libro. Ancora mi chiedo se sia stato giusto farlo terminare in un certo modo, se non sarebbe stato meglio fare scelte diverse, se sia possibile amare, tanto intensamente, più di una persona o se le altre, inevitabilmente, siano delle seconde scelte, se Carlos e James siano mai state due persone diverse... insomma, non posso dire di essere riuscita a chiudere le emozioni in un cassetto con la stessa capacità con cui ho chiuso il libro. Ma non è proprio questo che rende la lettura qualcosa in più di un semplice passatempo? Quindi non posso far altro che consigliarvi, di cuore, questa duologia. Anche perché, al di là del cuore, ha conquistato anche la mia mente proponendo un argomento con sfumature molto particolari e interessanti, nonché un approfondimento psicologico totalmente coinvolgente.

Al prossimo libro!
Veronica

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