giovedì 2 novembre 2017

RECENSIONE: Panni sporchi (Tucker Springs #3) di Heidi Cullinan


Buon pomeriggio lettori! Oggi vi regalo una seconda recensione perché la lista di libri di cui vi voglio parlare cresce a dismisura e non posso restare indietro (ok, non posso restare più indietro di così). Ultimamente, ormai lo avrete capito, sento il bisogno di alternare le mie normali letture con sempre più romanzi m/m. Romanzi che, solitamente, mi ritrovo a divorare. Ed è questo il caso anche del libro di cui vi parlo oggi, ossia Panni sporchi di Heidi Cullinan, uscito il 19 ottobre per Triskell Edizioni. Si tratta del terzo volume della serie Tucker Springs, una serie i cui libri sono tutti autoconclusivi e scritti da diversi autori, a due o a quattro mani, e ambientati tutti nella cittadina che le dà il titolo. In questo caso abbiamo a che fare con Adam, un timido studente di entomologia e appassionato di falene, e Denver, un sexy buttafuori tutto muscoli. 

Tucker Springs
1. FARSI FORZA - L. A. Witt [acquisto]
2. UN'OCCASIONE DI SECONDA MANO - Heidi Cullinan e Marie Sexton [acquisto]
3. PANNI SPORCHI - Heidi Cullinan [acquisto]


Trama
Il vero amore non sempre scorre dritto come un fiume limpido. Ma a volte sporcarsi è già metà del divertimento.
Adam Ellery, dottorando in entomologia, incontra Denver Rogers, una massa di muscoli sexy, il quale senza grande sforzo si sbarazza dei confratelli ubriachi che stanno dando fastidio ad Adam nella lavanderia automatica di Tucker Springs.
I ringraziamenti si trasformano presto in flirt, e poi, per la gioia di Adam, in sesso rovente consumato sul tavolo della lavanderia.
Anche se il suo lavoro come buttafuori in un bar gay gli concede sempre ampia scelta tra svariati secchioni sexy, Denver non riesce a togliersi il ragazzo dalla mente. Adam sembra aver bisogno di giocare pesante, proprio come Denver, ed è difficile dire di no a un’accoppiata così perfetta.
Ma Adam non è solo timido: soffre di disturbo ossessivo-compulsivo e di ansia, problemi che hanno rovinato la sua precedente relazione. E sebbene Denver sia in grado di sollevare un mucchio di studentelli come fossero pesi liberi, ha alle spalle un passato di abusi e, inoltre, prova terrore all’idea di prendere il diploma. Né Denver né Adam hanno voglia di mettere in mostra i propri panni sporchi, ma per poter stare insieme dovranno vuotare il sacco.

Recensione
Panni sporchi è un romanzo allo stesso tempo forte e delicato, spinto e introspettivo, "sporco" e puro; è fatto di molta azione, ma anche di molti pensieri; è un continuo susseguirsi di situazioni opposte, esattamente come i due protagonisti sono agli antipodi. Denver è quello tutto muscoli, che sa come farsi rispettare, che trasmette fascino e incute terrore allo stesso modo. Adam è il nerd "sfigato", quello dedito solo allo studio, che si trova a suo agio solo tra i propri simili. Ma neanche tanto, perché soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che governa la sua vita e lo limita in moltissime occasioni. Sembrerebbe che Denver possa essere l'eroe della situazione, quello che accetta Adam così com'è, lo salva dagli altri e dalle sue paure e lo aiuta a controllare i suoi demoni. E sicuramente in un certo senso è così. Ma anche lui ha il suo passato, le sue paure, i suoi limiti, le sue insicurezze, e frequentare un ragazzo che è sì fragile, ma anche determinato, realizzato, appassionato e intelligente gli fa credere ancora di più di non essere all'altezza, di non potercela fare nella vita. Questo insegna che in una coppia l'aiuto e il supporto non sono unilaterali, che si può essere tanto forti e tanto deboli allo stesso tempo, che ognuno di noi può essere un bene per un'altra persona e allo stesso tempo può accettare il suo aiuto, che non dobbiamo vergognarci di quello che siamo o di quello che vogliamo.

Denver Rogers era una grossa bistecca succosa. Adam di solito non mangiava bistecche, ma Gesù, al momento aveva una gran voglia di manzo.

In questo caso, a differenza di altri romanzi di questo genere, l'omosessualità non è il cardine attorno al quale ruota la storia. Sì, Adam viene preso in giro, ma non è l'essere gay a causargli dei veri problemi, quanto più il disturbo di cui soffre. Allo stesso tempo la virilità di Denver non viene mai messa in discussione per il suo orientamento sessuale, anzi. Nessuno dei due si ritrova a dover accettare i propri gusti, almeno non da questo punto di vista, o a voler nascondere quello che è. Se mai ci sono stati problemi di questo tipo, sono ormai superati per entrambi. In questo romanzo è un altro aspetto della sessualità che viene esplorato, giudicato, giustificato. Sono le pratiche BDSM che entrambi desiderano, che utilizzano come cura, ma che sono anche fonte di ulteriori insicurezze. Il loro rapporto è fatto di desiderio e di piacere "estremo", selvaggio, tanto quanto è fatto di amore e senso di protezione. Devo ammettere, però, che questa è la parte che mi è piaciuta meno e che non sempre sono riuscita a comprendere. Ma è una questione di gusti e la storia in sé non ha colpe.

Se quindi ho fatto fatica a entrare in sintonia con questo aspetto del romanzo, devo dire che per il resto è una storia che mi è piaciuta molto. Credo che siano stati rappresentati molto bene gli effetti che il disturbo di Adam ha sulla sua vita. Ho trovato interessante vedere come gesti per noi automatici e quotidiani siano un ostacolo insormontabile per lui, entrare nella sua testa e scoprire quali e quanti pensieri nascono da una piccola azione. Vederlo sempre così controllato e allo stesso tempo libero quando è fisicamente insieme a Denver. Il personaggio di Adam è quello che sicuramente è stato sviluppato meglio, più nel dettaglio, ed è quello che riusciamo a sentire più vicino durante la lettura. Le sue paure erano le mie, le difficoltà le ho affrontate con lui, i suoi piccoli successi erano anche una mia grande soddisfazione. Denver, invece, è relegato più al ruolo di aiutante che di vero protagonista, almeno per la maggior parte del tempo. Però riesce a conquistare anche lui, con tutte le sue contraddizioni, perché è capace di azioni brusche e parole dolci allo stesso momento, di brutalità unita a gentilezza. E poi è il classico uomo sexy che crede nel sesso, ma non nell'amore, almeno fino a quando non incontra quello giusto, quello che gli fa cambiare idea con un solo sguardo. Lui è quello che a parole è tutto un "voglio solo divertirmi", ma che a conti fatti è quello determinato a conquistare l'altro e che, in realtà, non lo nasconde neanche un po'.

"Ma tu non eri normale, piccolo. Eri diverso. Pignolo e strano, carino da morire e sexy come il peccato, e ti volevo. Magari sarei rimasto interessato, non so. Sei abbastanza diverso da renderlo okay. Ma posso dirti con certezza che il tuo disturbo ha aiutato. Tu mi dici che è quello che sei, che è parte di Adam Ellery. Bene, dunque, perché a me piace Adam Ellery, con la sua anormalità."
Questo è il primo romanzo che leggo di questa serie e, per quanto sia assolutamente comprensibile senza conoscere i precedenti, sicuramente i personaggi che gli altri hanno già conosciuto e che qui fanno nuovamente la loro apparizione mi hanno incuriosita e non sapere nulla in più sulla loro storia mi ha lasciata con l'amaro in bocca. In particolare sono intrigata dalla storia di El, molto presente perché grande amico di Denver. Ma sono anche curiosa di vedere come vanno ad incastrarsi storie scritte da autrici diverse. Quindi, considerando che la parte più emotiva di Panni sporchi ha vinto contro quella più carnale che, purtroppo, non mi ha convinta pienamente, anche se è stata sempre motivata, e quindi il mio giudizio complessivo è più che positivo, decisamente andrò a recuperare le due uscite precedenti. Spero il più presto possibile.

Al prossimo libro!
Veronica

2 commenti:

  1. Ottima e accurata recensione!
    Credo che questo libro mi potrebbe piacere.... lo inserisco nella lista di quelli che vorrei leggere!
    Un abbraccio!

    Nuovo post sul mio blog!
    Ti aspetto da me se ti va!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.com

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    1. Grazie Benedetta! :)
      Sono contenta di averti suggerito un nuovo libro :)

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