mercoledì 15 novembre 2017

REVIEW TOUR: Arte, amore e altri guai di Alessandra Redaelli


Buongiorno!
Oggi vi parlo di un libro uscito per la Newton Compton ad agosto, un romanzo contemporaneo tutto made in Italy, anche nell'ambientazione. Sono davvero contenta di aver preso parte al Review Tour che parte oggi e spero che possa servire a dare ad Arte, amore e altri guai la giusta visibilità. Non conoscevo l'autrice e non avevo avuto modo di leggere il libro, ma ora ho aggiunto il nome di Alessandra Redaelli alla lista di autrici alle quali rivolgermi quando sento il bisogno di una lettura di un certo tipo. Se cercate uno squarcio di vita reale e tanta tanta ironia, allora avete trovato un nome anche voi! Il romanzo è uscito solo in ebook e lo trovate in vendita ad un prezzo non irrisorio, di più, (qui a soli 0.99) soprattutto perché si tratta comunque di una storia bella corposa e sviluppata. Il momento pubblicità non è del tutto fine a se stesso, lo ammetto, ho i miei interessi anche io... voglio il seguito! Scherzi a parte, sono sicura che, se avete letto, o leggerete, questo libro, sarete d'accordo con me nel voler sapere a tutti i costi come prosegue la storia di Martina e di tutta la sua famiglia. Ora, però, non anticipiamo i tempi e andiamo a conoscere questa protagonista.

Martina ha 42 anni, un marito bello e affascinante e due figli gemelli e adolescenti, Ananda e Nirvana. Hippy in gioventù, più tranquilla da mamma, si barcamena fra paste al pesto dell’ultimo secondo, articoli per un magazine, interviste a pittoreschi personaggi del mondo dell’arte, una rubrica per cuori spezzati, vernissage e la routine familiare. Fino a quando Martina inizia a sospettare che il marito abbia una doppia vita…
Fra equivoci, ospiti inattesi e insperati colpi di fortuna, Martina sconvolgerà completamente la sua vita. Accanto a lei, le preziose amiche e una giostra di personaggi originali che daranno colore anche alle giornate più difficili.










Recensione
La protagonista, Martina, è una donna normale. Nessun passato difficile, nessuna grande tragedia. Si può tranquillamente dire che ha una bella vita, soddisfacente. Martina è mamma, moglie, figlia, sorella, amica, giornalista, scrittrice, appassionata d'arte, e la vediamo in tutte queste sue sfaccettature. Ma soprattutto la vediamo come donna! E come donna la vediamo crescere, maturare, prima sbagliare e poi rifarsi, quasi annullarsi e poi mettersi finalmente al primo posto, gestire delusioni e, allo stesso tempo, ottenere grandi soddisfazioni, nascondersi e poi reagire, farsi delle domande e cercare le risposte, negli altri, ma soprattutto in se stessa.

Martina ha 42 anni e, fisicamente, è una donna che si piace, ma che riconosce i propri difetti e vive le insicurezze che, per un motivo o per l'altro, viviamo un po' tutti. Ha un lavoro che magari non è esattamente quello che sognava, ma che comunque le permette di vivere facendo quello che le piace. Infatti scrive articoli per una rivista che si occupa di arte e, anche se deve far fronte alle pretese di un capo che non è il suo primo sostenitore e intervistare artisti a dir poco particolari (e spesso non in senso positivo), non può certo lamentarsi della sua professione. Ha due figli adolescenti che al massimo deve gestire durante la cena, perché uno si mangerebbe anche le gambe del tavolo e l'altra pare seguire una dieta tutta sua, ma che, per fortuna, non le hanno mai dato vere preoccupazioni. E infine ha un marito che, anche a cinquant'anni, è ancora bello come molti anni prima, se non ancora più affascinante. Certo, dopo tanti anni di matrimonio, giornate lavorative piene e due figli, la passione si è un po' spenta e ogni aspetto della loro vita è diventato abitudinario, ma è normale... no? Eppure ci sono alcuni dettagli che insinuano il dubbio a Martina che il marito Cesare le nasconda qualcosa. Il cliché della crisi di mezza età e della stagista venticinquenne è affare solo delle donne che scrivono alla sua rubrica per cuori spezzati? Gli impegni di lavoro fino a tardi, le riunioni, i viaggi sono veri? L'attenzione all'aspetto fisico, una particolare cura del proprio corpo, le scene saltate e le continue lamentele sono ingigantite solo perché Martina vuole vederci qualcosa di più o devono essere un campanello d'allarme?

Noi lettori ne sappiamo esattamente quanto Martina perché la sua versione dei fatti è l'unica che abbiamo a disposizione. Quindi abbiamo la possibilità di farci la nostra idea. I più cinici e disillusi avranno gridato subito all'infedeltà, gli inguaribili romantici avranno invece creduto alla buona fede di Cesare, avranno sperato in una spiegazione logica per ogni cosa. Ma Martina, lei cosa ne pensa? Lei è in una situazione intermedia. Se fosse la storia di un'altra, molto probabilmente si schiererebbe subito con i primi. E in effetti la situazione è molto chiara ai suoi occhi. Però è del suo matrimonio che stiamo parlando e, tra l'accettare, almeno mentalmente, la realtà dei fatti e accusare apertamente il marito, il passo è molto lungo. Un conto è convincersi della doppia vita di Cesare, ben altro è affrontarne le conseguenze. Per quanto nella sua testa sia diventato "lo stronzo", è pur sempre l'uomo che ama, che le ha dato due splendidi figli e con cui ha passato gran parte della sua vita. Tradimento o meno, amante o meno, ci sono chiaramente dei problemi nella coppia, ma cosa è meglio per lei e per la sua famiglia? Continuare a far finta di nulla e non stravolgere la situazione o cercare una soluzione rischiando di perdere tutto? Non è certo facile, anche perché dover affrontare tutto questo la porta inevitabilmente a chiedersi quali siano state le sue colpe o le sue mancanze, a domandarsi cosa sia cambiato nella loro relazione e quali siano, ora, i suoi sentimenti.

La vita che ho sempre sognato, per certi versi. E non sono per niente felice. 
Giustamente in questo momento starete pensando che, visti i temi trattati, debba necessariamente trattarsi di una lettura "pesante", triste, magari anche commovente ed emotivamente intensa. Il bello di questo romanzo, invece, sta proprio nel fatto che è l'opposto di così. Vi assicuro che si ride e si sorride dall'inizio alla fine e che lo stile ironico è tanto della protagonista quanto dell'autrice. Martina non si prende mai troppo sul serio, è capace di scherzare su qualsiasi situazione si ritrova ad affrontare ed è soprattutto molto autoironica. Con questo non voglio dire che non viva momenti difficili, che i toni non si fanno mai un po' più seri o che sia felice di vivere un possibile tradimento, ma l'intento di questo libro, oltre ad intrattenere piacevolmente e spensieratamente, è rappresentare una situazione comune a molte donne in modo più leggero e divertente, con un sorriso, invece che con una lacrima, ma comunque lasciando qualcosa a cui pensare alla fine della lettura. Resta comunque una storia di crescita, di forza e di coraggio, anche se gli occhi lucidi sono arrivati per le troppe risate. 

"Come stai, tu, Martina?" ...come / d'autunno / sugli alberi / le foglie?
Questa storia, a mio avviso, funziona proprio perché tutti possiamo ritrovarci in Martina. Che sia per la situazione familiare o lavorativa, nelle sue insicurezze o nella sua determinazione, nei suoi sbagli o nel suo percorso di crescita. La protagonista è una donna come tante e, come tante, commette errori, reagisce nel modo sbagliato, cade, ma poi si rialza. Ma, oltre alla storia d'amore in sé, mi è piaciuto molto tutto quello che ha fatto da contorno. Dalla carriera lavorativa, al tema dell'arte, che è solitamente poco sviluppato dal punto di vista di chi osserva da fuori e molto di più da chi crea, ai figli, propri e acquisiti, che rappresentano una grande debolezza per i genitori, ma soprattutto la loro più grande forza, e l'amicizia, che per Martina è un ulteriore grande aiuto. Per non parlare poi dell'attenta analisi della donna che si ricava da questo romanzo. Da un lato Alessandra descrive tutte le debolezze che non vogliamo ammettere, ma che esistono, per poi arrivare a mandare un bel messaggio a favore della libertà di essere come vogliamo e non come la società e le mode vogliono farci essere.

"Scusa, ma tu sei libera? Diciamo sentimentalmente. Come reagiresti se io ci provassi?". Oh mio dio, siamo arrivati alla modernissima domanda diretta? Quasi quasi preferivo la mano sul sedere alla vecchia maniera.
Concludo consigliandovi la lettura di questo libro, soprattutto se volete un po' di normalità e quotidianità, ma comunque una scusa per staccare un po' dalla vostra vita di tutti i giorni. Lo stile è poi molto semplice e diretto, ma comunque coinvolgente, tanto da farvi venire voglia di continuare la lettura fino alla fine ininterrottamente, e molto curato. Alessandra non si limita infatti a raccontare la storia di Martina, ma anche quella di molte altre donne nelle poche righe delle lettere che la protagonista riceve per la sua rubrica. Tutto questo dando comunque spazio al lato più "artistico", senza descrizioni prolisse, ma con un tocco particolare che possa risultare piacevole anche per chi non è un appassionato o un esperto. Giusto per non farci mancare nulla, poi, non vi aspettate una storia liscia e lineare. I colpi di scena non mancano ed è proprio con uno di questi che termina il libro (ora capite perché ho bisogno del seguito?). Ci troviamo quindi davanti ad un finale aperto, ma che comunque permette alla protagonista di portare il suo personale percorso ad una conclusione. Conclusione che, però, spero tanto di vedere stravolta in futuro!

Al prossimo libro!
Veronica


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