venerdì 27 aprile 2018

BLOGTOUR: Uno sconosciuto accanto a me di Marilena Barbagallo. Intervista all'autrice


Buongiorno!
Il nome Amir Shakib vi dice qualcosa? Sono sicura che molte di voi abbiano bene in mente questo personaggio e che altrettante lo conosceranno presto. Il protagonista di Oscuro, infatti, sta per arrivare in libreria grazie alla Newton Compton che ha deciso di non lasciarsi scappare questo grande successo del self-publishing. Il 3 maggio, con Uno sconosciuto accanto a me, Marilena Barbagallo farà conoscere questa sua storia ad un pubblico più vasto, ma io inizio a farvi entrare un po' in questo mondo grazie alla sua preziosa collaborazione. In occasione del Blogtour, infatti, ho avuto il piacere di intervistare Marilena e chiederle tutto quello che volevo sapere su questo romanzo. Spero vi piaccia e soprattutto spero che grazie alle mie domande abbia soddisfatto anche le vostre curiosità o che, perché no, possiate pensare di dare un'occasione a questa storia. 
Godetevi l'intervista e seguite le tappe dei prossimi giorni!


Nell’oscurità più densa può nascondersi la vera passione.
Sei viva, respiri, provi a muoverti, ma non puoi. Sei legata in un letto e non ricordi cosa sia successo. 
Cosa proveresti se ti svegliassi imprigionata? Cosa faresti se la tua prima immagine fosse quella di Amir Shakib? Questo è ciò che accade a Lena Morozov, prelevata con la forza dal Settore Zero per portare a termine una missione a lei sconosciuta. Amir Shakib è pura oscurità, è marcio dentro, conosce il dolore, ma non lo sente più. Nessuno meglio di lui è capace di isolare le emozioni, annientare un’anima, sbriciolarla tra le dita e ricostruirla a sua immagine. Così le vite di Lena e Amir si incrociano. Lui è il suo Maestro e lei è la sua allieva. Lei cerca di resistere, lui deve spezzarla. Ma quando Amir riesce a entrarle nella mente, Lena non si aspetta di dover combattere anche contro la brama oscura, il desiderio di avvicinarsi al proibito, a colui che distrugge qualunque cosa tocchi. Lena sa che è sbagliato, ma ne è attratta; Amir sa che non deve, ma vuole. Insegnarle a sopravvivere sarà l’obiettivo, tenerla con sé l’unico desiderio.


Intervista a Marilena Barbagallo

Ciao Marilena! Grazie per il tempo che mi dedicherai rispondendo a queste domande! Partiamo con la domanda che immagino ti stiano facendo le tue affezionate lettrici. Uno sconosciuto accanto a me è il titolo con cui arriverà nelle librerie, grazie alla Newton Compton, il tuo romanzo self Oscuro: cosa è cambiato dalla prima versione a questa?

Ciao, grazie a voi per avermi concesso la possibilità di parlarvi dei miei romanzi. All’interno di Uno sconosciuto accanto a me non troverete nulla di diverso rispetto alla versione self. La storia è uguale all’originale.

Come presenteresti il tuo romanzo alle lettrici che, invece, ti conoscono adesso, grazie all'uscita in libreria?

Solitamente fatico a presentare i miei libri in modo tradizionale. Chi mi conosce sa che preferisco far parlare i miei personaggi in modo originale attraverso giochi, simulazioni di conversazioni, estratti e brevi citazioni. Raramente parlo del romanzo come se fosse un prodotto o un lavoro. Ognuno dei miei libri è una vera e propria creatura che prende vita, quindi cerco sempre di personalizzare, a seconda dei personaggi, la presentazione dell’opera. Quando parlo di Uno sconosciuto accanto a me, non mi limito solo a descriverlo come un romanzo che racchiude vari generi letterari, ma cerco anche di trasmettere l’anima dei personaggi principali. Nel libro troverete varie sfumature del romance, dal rosa all’erotico, dal suspense al dark, fino ad arrivare a piccole sfumature di thriller. Questo romanzo è molto adatto anche a un pubblico maschile che solitamente non si approccia a questo genere, quindi cercherei di invitare tutti alla lettura, dicendo che è un romanzo molto forte, per gente che ama i colpi di scena e l’azione, ma anche per chi ama i personaggi contorti, oscuri, anti eroi che si mettono a nudo e che mostrano il peggio, per lasciarti addosso le loro stesse inquietudini, passioni e paure.

Ci presenti i protagonisti, Amir e Lena?

Amir e Lena rappresentano due facce della stessa medaglia. Sono estremamente opposti, ma devono diventare l’uno il riflesso dell’altro. Lena è una ragazza comune che ama la danza, Amir è un uomo unico nel suo genere che viene dalle macerie, è figlio di una terra traditrice. È iraniano, ma vive in Afghanistan. Proviene dal buio, ha conosciuto la guerra, l’ha fatta, ma non sa nulla sull’amore universale. Non ha conosciuto l’amore di una famiglia, tantomeno quello di una donna. Entrambi si scontreranno per gran parte del romanzo, cercando di abbattere le loro barriere. Amir cercherà di corrompere l’anima di Lena, lei lotterà con tutte le sue forze per preservarla. Sarà uno scontro continuo verbale, fisico, psicologico. Entrambi scopriranno lati del loro carattere che non credevano avere. La luce, Lena, bramerà l’oscurità. Il buio, Amir, bramerà la luce. Luce e oscurità si scontreranno e tra di loro esploderà…? Chissà…

In questo romanzo assume molta importanza anche il luogo in cui si svolgono le vicende, il Settore Zero. Cos'è e che com'è nata l'idea per questa ambientazione?

Non volendo svelare troppi elementi del romanzo, vi dico solo che il Settore Zero è un’organizzazione non governativa che ha base in Afghanistan. È una base operativa in cui lavorano agenti segreti. Rappresentano i servizi segreti deviati. In questo romanzo, l’ambientazione costituisce quasi un personaggio. È fondamentale quanto i protagonisti. 

In un dark romance, chi ricopre il ruolo del rapitore ha sempre il suo fascino, ma anche una personalità molto complessa. È stato difficile rapportarsi con Amir, trasmettere i suoi pensieri e le sue intenzioni e riuscire a non snaturarlo durante la scrittura?

Quando un personaggio entra nella mia testa in modo chiaro e viene ben definito, tutto diventa estremamente divertente. Amir, con molta naturalezza, è stato capace di imporsi da solo. E’ stato difficile controllarlo perché, dato il suo carattere pessimo, spesso mi impediva di fare determinate scelte riguardo la trama. Essendo fatto in un certo modo e avendo una natura dominante e difficile da gestire, spesso prendeva parola e si imponeva, divenendo un personaggio libero, reale e autentico. Questo genere di personaggi sono i più stimolanti per uno scrittore, ti permettono di giocare, di essere a volte spettatore, e di avere un controllo relativo, perché la coerenza è la prima cosa che li caratterizza. Quando i personaggi sono liberi ed egoisti, nemmeno la mano dell’autore può decidere di cambiarne la natura. Agiscono da soli e il nostro ruolo è saperli inserire in un contesto ben preciso che serve a esaltare ogni aspetto della loro anima.

Allo stesso tempo, però, il ruolo della vittima è quello che spesso non viene capito fino in fondo, soprattutto quando si viene a creare un legame con il rapitore. Cos'ha Lena più di altre protagoniste femminili, secondo te?

Lena non è mai vittima, almeno non nel senso stretto. È vittima degli eventi, ma non cede mai psicologicamente. Paradossalmente l’effetto è l’opposto. Lena riesce a stravolgere il mondo interiore di Amir, diventa “colei che lo rapisce”. Anche se nella storia Lena viene prelevata con la forza e costretta a fare determinate cose, avrà un potere grandissimo sul suo Maestro. Riuscirà a imporsi. Quello che la differenzia dalle altre protagoniste di questo genere è che non si sottomette mai, se non quando lo lascia credere al solo fine di colpire.

Cosa dobbiamo aspettarci di trovare in Uno sconosciuto accanto a me? Più azione, passione, misteri o emozioni?

Tutti questi elementi sono presenti e strettamente collegati tra loro. La trama è ricca di azione e mistero, e il rapporto che si crea tra i due protagonisti sfocia nella passione. Anche il loro vissuto personale, nonché il bagaglio che si portano dietro, per entrambi, è ricco di azione per Amir e di mistero per Lena. L’emozione, però, in questo romanzo, non è solo attribuibile al rapporto sentimentale che si crea tra loro, molte delle parti che mi hanno emozionata di più mentre scrivevo, riguardavano il passato di Amir, il bambino soldato costretto a combattere per l’Iran.

Quando e come ti è venuta l'idea per questo libro?

L’idea nasce anche dal titolo originale: “Oscuro”. Da questa parola intendevo narrare una storia con molti punti oscuri. Volevo scavare nell’anima di un personaggio corrotto dal suo lavoro, dal suo passato, dalla sua natura. Ho sempre amato i film e i romanzi di spionaggio, dove ci sono agenti segreti che devono portare a termine una missione. Volevo anche concentrarmi su una tematica attuale, ovvero quella del terrorismo, e vedere come poteva evolversi un personaggio come Amir, figlio di una cultura terrorista. Ho miscelato il tutto, creato una trama generica e poi, pian piano, grazie alla natura dominante dei personaggi, è venuto fuori un romanzo ricco di tanti generi e storie nelle storie, perché in Uno sconosciuto accanto a me troverete anche tanti altri personaggi con una loro storia, tutti collegati da un unico filo che è quello che li lega al Settore Zero.

Hai sempre avuto le idee chiare su come si sarebbero evolute le cose o ti è capitato di cambiare idea durante la stesura?

Ovviamente si cambiano sempre alcune cose in fase di stesura, ma la maggior parte delle scene in cui vi erano rivelazioni, intrighi o colpi di scena, sono nate all’improvviso. Alcune, tra le più importanti, addirittura le ho ideate nello stesso momento in cui le ho scritte. Sono state delle illuminazioni avvenute d’impulso, non erano previste e così come hanno stupito il lettore, hanno stupito anche me nello stesso istante in cui le ho scritte. È una cosa particolare che mi è capitata con pochi romanzi. Solitamente si fanno delle scalette e si sa sempre dove si vuole arrivare, con Uno sconosciuto accanto a me, invece, anche io ho scoperto solo alla fine come si sarebbe concluso.

Le avventure di Amir e Lena non si concluderanno alla fine di questo primo libro, quindi la domanda è d'obbligo: quanto resteremo sulle spine con questo finale?


Per quanto riguarda i tempi di pubblicazione del secondo romanzo, al momento, non so darvi una data. I tempi editoriali sono diversi rispetto a quelli del self publishing e sono decisamente più lunghi. Mi auguro che non passi tanto tempo tra un libro e l’altro.


Hai in mente qualcuno di particolare, fisicamente parlando, quando pensi ad Amir e Lena?

Per fare marketing, spesso, noi autori utilizziamo i “presta volto”, ovvero modelli o attori che scegliamo per dare un volto ai nostri personaggi. Io dico sempre che ogni lettore è libero di immaginare chi preferisce o di creare, in base alle descrizioni dell’autore, il protagonista nella propria mente. Per Uno sconosciuto accanto a me io ho scelto Ignacio Ondategui per Amir e Taylor Hill per Lena. Ignacio è anche consapevole di essere stato la mia musa ispiratrice.

Ora che hai soddisfatto tutte le nostre curiosità sul libro, passiamo a te. Come sei come lettrice? Cosa ti piace leggere, cosa non ti piace, con quale libro hai iniziato e chi è il tuo autore o la tua autrice preferito/a?

Leggo un po’ di tutto e non ho dei pregiudizi riguardo ad autori o generi letterari. Il mio genere preferito è il thriller psicologico, il dark romance e tutti i romanzi che presentano una trama complessa e colpi di scena. Mi piacciono i romanzi che ti lasciano stupefatta, quei romanzi che ti svuotano e ti costringono a ripensare alla storia per giorni. Adoro i romanzi senza lieto fine perché li ritengo molto autentici e simili alla realtà e amo i romanzi che mi insegnano qualcosa che non so. Per me un romanzo non deve solo intrattenermi, deve anche lasciarmi qualcosa, positiva o negativa. Tra i miei autori contemporanei preferiti ci sono proprio quelli che rispondono a queste caratteristiche e sono: Tiffany Reisz e Pepper Winters.
Cosa ti piace scrivere, invece? Quale genere ti piacerebbe provare in futuro?

Mi piace scrivere il genere che scrivo io, ovvero un mix di generi contenuti in un unico romanzo, quindi dark, suspense, rosa ed erotico. In futuro mi piacerebbe scrivere un thriller psicologico.

Come autrice self sei già molto amata e vanti un certo numero di romanzi autopubblicati, adesso provi anche l'esperienza con una casa editrice alle spalle. Qual è l'aspetto più bello di questo salto? Cosa, invece, ti preoccupa?

Per adesso è ancora presto per poter fare delle considerazioni, dato che il romanzo non è ancora uscito e quindi non so come andrà. Sicuramente posso dire che avere una casa editrice alle spalle è un vantaggio. Il supporto dei professionisti è stato prezioso. Ho imparato molte cose in fase di editing e compreso certi meccanismi che nel self publishing non esistono. Il maggior vantaggio, ovviamente, è la presenza in libreria e questo spero mi aiuti a raggiungere più lettori. L’aspetto negativo è sicuramente il tempo. I tempi editoriali sono la cosa più brutta per chi, come me, è sempre stato abituato a pubblicare con i propri tempi. L’attesa mi pesa, così come non avere il controllo. I tempi e la mancanza di controllo sono sicuramente gli aspetti negativi del mondo editoriale.

Stai scrivendo qualcosa in questo momento?

Sì, scrivo sempre. Non riesco a farne a meno.

Ti ringrazio moltissimo per la disponibilità e per la compagnia e ti auguro un grande in bocca al lupo per l'uscita. Ci saluti come lo farebbe Amir?

Grazie a te per l’intervista. 
Vi “sbrano” tanto, 
Amir.

Ringrazio ancora una volta Marilena per aver risposto a tutte le mie domande e per aver soddisfatto tutte le nostre curiosità. Grazie anche a Chiara de Il libro sulla finestra per aver organizzato il blogtour e per avermi dato l'occasione di fare questa intervista. Vi ricordo che il romanzo vi aspetta dal 3 maggio in libreria e negli store online e che nei prossimi giorni troverete nuove tappe con nuovi ed interessanti contenuti nei blog partecipanti.

Al prossimo libro!
Veronica


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