venerdì 29 giugno 2018

RECENSIONE: Sotto lo stesso tetto di Christina Lauren


Buongiorno!
Tra le ultime novità targate Leggereditore c'è stato anche il ritorno del prolifico duo Christina Lauren, questa volta con uno standalone in cui si respira tutta la bellezza della musica. Sotto lo stesso tetto, però, ci parla anche di paure, di sogni infranti o lasciati nel cassetto e, naturalmente, di amore. Ma di un amore poco convenzionale...

Per mesi Holland Bakker ha inventato scuse per scendere nella stazione metro vicino casa, attirata dalla musica di un affascinante artista di strada. Le manca però il coraggio di parlare con quel ragazzo, finché una notte, aggredita da uno squilibrato, viene soccorsa dal misterioso musicista: è irlandese e si chiama Calvin McLoughlin. Per ringraziarlo, Holland gli procura un’audizione con un famoso direttore musicale di Broadway. La performance di Calvin è un successo ma lui fa perdere le proprie tracce per una ragione che diventa presto chiara: è nel Paese
illegalmente, il suo visto è scaduto da anni. Holland gli propone quindi di mettere in scena una relazione inesistente per aggirare le rigide leggi sull’immigrazione. Convivere sotto lo stesso tetto, però, non si rivela facile come credevano: le cose sfuggono di mano a entrambi, e Holland e Calvin devono prendere atto di aver smesso di fingere già da un po’...

Il duo Christina Lauren è forse il più consolidato del panorama romance e vanta già diversi titoli pubblicati in Italia dalla Leggereditore. Per me, però, questo è il primo loro romanzo e, spinta dalla curiosità di conoscere finalmente la loro penna e dalla trama, mi sono concessa questa lettura. Ai più sarà ormai noto che ho un debole per le storie d'amore in cui la musica ha un ruolo da protagonista, e Sotto lo stesso tetto non mi ha affatto delusa sotto questo punto di vista. Ma mi intrigava anche l'idea del matrimonio di convenienza e della convivenza che precede l'innamoramento e, anche in questo caso, le autrici sono riuscite a stupirmi piacevolmente con qualcosa di originale. Cosa non facile, visto l'argomento spesso trattato nei romanzi rosa.

Holland è una ragazza che sogna di fare la scrittrice, ma non sempre i sogni diventano realtà. La vita nella grande New York si è rivelata molto più difficile di quello che pensava e, se non fosse per l'aiuto e il supporto dei suoi zii, probabilmente sarebbe già stata di ritorno a casa. Nonostante il suo presente non sia come il futuro che aveva immaginato, ha un lavoro che le permette di essere sempre a contatto con la musica, anche se da dietro le quinte. Non è una musicista o niente del genere, ma è una ragazza che vive e sente la musica, tanto da rimanere affascinata da un'artista di strada che suona la chitarra ad una fermata della metropolitana. Non sono solo le note ad attirarla, ogni giorno, ma il ragazzo che osserva suonare da lontano, fino a che, un giorno, finalmente, gli sguardi si incontrano, le parole escono di bocca, e l'attrazione sembra crescere ancora di più. Ma è quando lo zio ha bisogno di un nuovo musicista per il suo spettacolo a Broadway che Holland sente di poter essere d'aiuto ad entrambi, proponendo proprio Calvin, l'artista di strada.

Che stia incantando centinaia di persone, oppure muovendosi su di me fissando distrattamente le mie labbra, o pizzicando la chitarra sul divano a mezzogiorno, mi chiedo come ho fatto a vivere una vita così solitaria e ordinaria prima di lui. E anche allora, guardarlo per poco crea una magia simile a quando suonava alla stazione e rendeva memorabile la mia settimana. Ma ora è diventato questa forza struggente nel mio mondo. Come potevo non innamorarmi?
Calvin ha il talento, la passione e l'intensità giusta per prendere il posto rimasto libero, ma le leggi sull'immigrazione lo obbligano a rifiutare l'occasione della vita, quella che aspettava così tanto e che lo ha spinto a restare in America, nonostante tutto. Calvin è infatti irlandese e il suo visto è scaduto ormai da qualche anno, rendendo impossibile ogni tentativo di metterlo in regola. Anche lui ha dovuto scontrarsi con la dura realtà, con la difficile vita del musicista e con i sogni infranti. E soprattutto con il destino beffardo che gli mette davanti la possibilità di realizzare il suo più grande sogno, e poi gliela toglie. L'unico modo di aggirare le leggi e poter accettare questo lavoro è sposare una cittadina americana, ma è un'idea assurda. O forse no? Holland vuole davvero fare qualcosa per lo zio che tanto ha fatto per lei, e odia che un talento così grande vada sprecato. E comunque non sarebbe un vero sacrificio fingere di stare con un ragazzo bello come Calvin, dolce, rispettoso e sua grande ossessione dal primo giorno in cui lo ha sentito suonare. Potrebbe essere una pessima idea... ma sembra anche l'unica cosa giusta da fare.

Ultimamente va molto di moda il tema del matrimonio di convenienza e della convivenza "forzata". L'idea di una storia d'amore che non segue i classici passaggi, ma che si sviluppa al contrario, ha comunque il suo fascino, anche se spesso ci troviamo davanti a storie molto simili. Il rapporto basato su un accordo, e non sull'amore, parte sempre dall'odio, per poi passare all'attrazione fisica e, solo alla fine, arrivare a sentimenti romantici. Quello che invece ho apprezzato di Sotto lo stesso tetto è che le autrici si sono allontanate da questo schema fisso. Come prima cosa, Calvin non è uno sconosciuto per Holland, che anzi ha già la sua cotta bella grande per lui, e il loro accordo non si basa su meri interessi egoistici. Lei ci guadagna la convivenza con l'uomo che le piace, è vero, ma il suo intento è anche molto altruistico; lui può rimanere in America e ottenere il lavoro, ma non avanza mai alcuna pretesa, anzi. Ero già pronta a battibecchi a non finire, litigi e tanto altro, invece è stato tutto molto tenero e delicato. Calvin è uno dei protagonisti più dolci e rispettosi di cui abbia mai letto, mentre Holland continua ad essere molto insicura, quasi spaventata. Insomma, sicuramente sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa scelta.

"Torna a casa e picchiami se vuoi, ma poi baciami"
Per quanto abbia apprezzato questo tocco di originalità e i temi trattati, dalla musica sentita fin dentro le ossa da chi la suona e da chi l'ascolta, ai sogni infranti e alla scarsa autostima, non posso dire di essere totalmente soddisfatta da questo romanzo. Forse, avendo sentito parlare tanto bene di questo duo di autrici, avevo aspettative troppo alte e lo avrei magari apprezzato di più se fosse stato scritto da un nome non noto. Il risultato, però, è che non sono mai riuscita ad essere totalmente coinvolta dalla storia e dai personaggi, ma ho sentito sempre una sorta di distacco. Ho letto Sotto lo stesso tetto, ma non l'ho vissuto, e questo mi dispiace. Questo, comunque, non significa che non sia un buon libro o che a voi farà lo stesso effetto, ovviamente. Ci sono state parti che mi sono piaciute molto, alcune le ho trovate divertenti, altre particolarmente romantiche, mentre altre ancora mi hanno spinta a riflettere su temi che ho sentito particolarmente vicini. Sono comunque contenta di aver dato un'opportunità alle Christina Lauren e, chissà, magari un loro altro romanzo sarà in grado di convincermi totalmente. Voi avete qualche suggerimento?

Al prossimo libro!
Veronica

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