mercoledì 4 luglio 2018

REVIEW PARTY: Un perfetto bastardo di Vi Keeland e Penelope Ward


Buongiorno!
A giugno Vi Keeland ci ha deliziati con ben due nuove uscite. Negli scorsi mesi Penelope Ward non è stata da meno, ma è da ormai un anno che le attendiamo come duo. L'attesa è finalmente giunta al termine, perché domani, grazie alla Newton Compton, arriva il loro secondo romanzo della serie dei "Bastardi" iniziata con Bastardo fino in fondo (recensione QUI). Una serie un po' sui generis che ha come unico filo conduttore l'incontro particolare tra i protagonisti, ma che è composta da autoconclusivi completamente indipendenti tra loro. Nessun problema, quindi, se iniziate direttamente da Un perfetto bastardo, ma, se avete letto il precedente, sono sicura vi farà piacere ritrovare Chance in un piccolo cameo, accompagnato da un personaggio impossibile da dimenticare. Visto l'apprezzamento sempre maggiore nei confronti delle due autrici, da sole e come duo, non potevo non partecipare a questi due giorni di Review Party, quindi vi lascio alla mia recensione in anteprima, assolutamente senza spoiler!


Era una mattina qualunque, il treno era affollato e tutto sembrava noiosamente normale. A un certo punto sono stata come ipnotizzata dal ragazzo seduto vicino al corridoio. Urlava contro qualcuno al telefono come se avesse il diritto di governare il mondo. Ma chi credeva di essere con quel suo completo costoso? In effetti, gli conferiva un’aria da leader, ma non è questo il punto. Non appena il treno si è fermato, è saltato giù così in fretta da dimenticarsi il telefono, e io… potrei averlo raccolto. Potrei anche aver spiato tutte le sue foto e chiamato alcuni dei suoi numeri. Okay, potrei persino aver tenuto il telefono dell’uomo misterioso fino a che non ho trovato il coraggio di restituirlo. Così ho raggiunto il suo ufficio da snob… e lui si è rifiutato di vedermi. Ho consegnato il cellulare alla reception dell’ufficio di quel bastardo arrogante. Ma potrei, diciamo per ipotesi, avergli lasciato qualche foto sul telefono. Foto non esattamente angeliche.




In una mattina come tante altre, Soraya è sulla metro per raggiungere il suo lavoro come assistente di Ida, l'ideatrice della famosa rubrica per cuori infranti. Un lavoro che le permette di pagare le bollette, ma non sempre di rispondere come vorrebbe alle delusioni d'amore delle lettrici. Perché, dobbiamo dirlo, ha una certa esperienza con le delusioni, ed è proprio dall'ennesimo appuntamento sbagliato che sta fuggendo quando si imbatte in un uomo bellissimo, elegante, affascinante, ma che, a giudicare da come grida contro qualcuno al telefono, deve essere anche un gran bastardo. Lo ammira da lontano e, quando scende, si accorge del cellulare che deve essergli caduto. Lo sappiamo, la curiosità è donna, quindi non solo lo prende, ma passa al setaccio ogni foto e, anche se non vorrebbe, ne rimane ancora più affascinata. Dopo essersi presa il proprio tempo, però, decide di fare la cosa giusta e di consegnare il telefono a quello che ha scoperto essere Graham Morgan, un uomo ricco e potente, proprietario di un'azienda.

A questo punto ci si aspetterebbe almeno un grazie, no? Invece Graham, da perfetto bastardo quale è, si rifiuta di vedere la ragazza e dimostra tutta la propria arroganza. Ma Soraya non è una donna che si fa mettere i piedi in testa e non riesce a trattenersi dal dirgliene quattro e, soprattutto, dal lasciargli alcune belle foto ricordo. Sono proprio queste foto, però, a catturare l'attenzione di Graham e a spingerlo verso un nuovo obiettivo: conquistare la focosa Soraya Venedetta, la ragazza dalla lingua tagliente e dalle punte colorate dei capelli. Mr Morgan non è certo un uomo che si lascia fermare da un no come risposta, è determinato a portare a termine tutti i propri progetti ed è arrivato il momento di raggiungere il successo anche in ambito sentimentale, nonostante le paure e i problemi di fiducia. Ma non sarà facile abbassare le difese della ragazza, perché anche lei sa cosa significhi ritrovarsi con il cuore spezzato.

"Tu mi terrorizzi, Soraya" "È lo stesso per me" "Ma è proprio la ragione per cui lo so" "Sai cosa?" "Che questa potrebbe essere la volta giusta"
La prima parte del romanzo è piena di ciò che amiamo del duo Keeland-Ward: l'ironia pungente e i continui riferimenti sessuali. Graham e Soraya sono due personaggi senza filtri, che sanno come tenere il lettore incollato alle pagine e come farlo divertire. Io, per esempio, sarei andata avanti ore a leggere i loro scambi di messaggi, le loro provocazioni, le loro sfide. Ma, come ormai ci hanno abituati entrambe le autrici, la storia ci regala anche momenti più emozionanti affrontando temi più seri e delicati. La storia non perde mai quel brio e quella sfumatura sexy che ha dalla prima pagina, ma cambia rotta diventando sempre più romantica e, a tratti, anche commovente. 

Graham e Soraya sono due personaggi molto simili, forti all'apparenza, ma estremamente fragili in profondità. Entrambi si portano dietro dolori e delusioni che li hanno spinti a mettere il proprio cuore al sicuro per non soffrire ancora; lui è diventato freddo e arrogante, lei cinica, ma insieme riescono, non senza difficoltà, ad essere finalmente se stessi. Soraya è il personaggio che fa divertire, ma che sa anche far emozionare mostrando la propria vulnerabilità. Graham è... beh, Graham è il protagonista maschile che ci piace. Sexy, provocatore e presuntuoso, ma con un cuore tenero tutto da scoprire. Ci affascina con un completo elegante, ci conquista vestito da Clark Kent, ma è in vesti totalmente nuove che ci fa innamorare perdutamente di lui. Tra i due è lui quello che, nonostante tutto, non frena i propri sentimenti e i propri desideri, è lui quello che non si nasconde, e per questo ci piace. 

"È un brav'uomo. È tenacemente fedele e ama la sua famiglia. Molto protettivo verso il proprio cuore. Ma una volta che lo dona non se lo riprende indietro".
Come avrete capito, per me questo duo è ormai una certezza. Amo il loro stile, le loro storie, i loro personaggi, mi piace come riescano perfettamente ad amalgamarsi e a far emergere i punti di forza di una e dell'altra. Con loro ci si diverte sempre molto (e si sente anche parecchio caldo), ma riescono comunque sempre a sorprenderci con quel qualcosa in più. E in questa storia in particolare c'è molto di più: c'è dolore, fragilità, dolcezza e romanticismo. Si parla di fiducia e di amore in senso molto più ampio, ma amore vero, quello che spinge a sacrificarsi, a mettersi da parte per il bene degli altri. E il messaggio con cui le autrici ci lasciano è che l'amore non è mai troppo, che la scelta giusta è sempre quella dettata dal cuore, perché amare è la scelta giusta.

Devo ammetterlo, ho terminato questo libro felice, con gli occhi a cuoricino e ancora sorridendo e ridendo, ma l'inizio, per me, non è stato altrettanto fortunato. Come già dicevo, tutta la prima parte mi ha divertita e incuriosita, ma non mi ha coinvolta totalmente, come invece mi aspettavo. Sono sicura, però, che questa non sia stata una mancanza dell'autrici, ma la sfortuna di aver iniziato questo libro proprio in quel momento. Un perfetto bastardo ha purtroppo pagato lo scotto di essere arrivato, tra le mie letture, dopo un libro che ho amato e che mi è entrato talmente dentro da scombussolare tutto. Probabilmente non ero ancora pronta a dedicarmi ad altro e, pur essendo stato un'ottima cura, non sono riuscita a concentrarmi veramente su questa nuova storia più leggera, soprattutto inizialmente. Ma perché vi dico questo? Perché Vi Keeland e Penelope Ward, nonostante questo, sono riuscite comunque a catturare la mia totale attenzione, e questa volta l'impresa era parecchio ardua. Ad un certo punto, nel libro, c'è un colpo di scena che cambia le carte in tavola e che regala una situazione di cui amo leggere. Ed è stata probabilmente proprio questa scelta, e tutto ciò che segue, a conquistarmi e farmi dimenticare, almeno per un po', ciò che è venuto prima di Un perfetto bastardo. E, visto che squadra che vince non si cambia, spero di poter avere presto tra le mani un nuovo lavoro di questo fantastico duo!

Al prossimo libro!
Veronica

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