mercoledì 27 giugno 2018

RECENSIONE: Un sasso in una bolla di Nicole Londino


Buongiorno!
Il catalogo Leggereditore si è recentemente allargato grazie all'ingresso di una giovane autrice italiana al suo esordio, Nicole Londino. Con il suo romanzo, Un sasso in una bolla, ha dimostrato di saper raccontare storie di giovani ragazzi, ma di sapersi rivolgere anche a chi adolescente non lo è più da qualche anno, grazie alla maturità dei temi trattati. Una storia leggera come una bolla e, allo stesso tempo, pesante come un sasso, ma che, come con i suoi protagonisti, ha saputo far coesistere questi due elementi solitamente incompatibili.

A soli 19 anni Adele ha già rinunciato ai sogni. Mentre la sua famiglia va catastroficamente a rotoli, lei si rimbocca le maniche e si barcamena tra due lavori, sforzandosi di mantenere una parvenza di normalità. Per fortuna a colorare le sue giornate c’è Angi, il suo migliore amico, fotografo eclettico e pieno di idee. Il giorno in cui Angi la coinvolge in un originale esperimento sociale, in cui dei perfetti sconosciuti accettano di baciarsi di fronte al suo obiettivo, Adele non può immaginare il terremoto che sta per travolgerla. Lo sconosciuto che le tocca in sorte, Samuele, è un ragazzo che non passa inosservato: 20 anni, affascinante e fuori dal comune, è un tipo di poche parole, anzi, a essere precisi, non parla proprio. Inaspettatamente il loro bacio si rivela molto intenso, ma non è certo quello il modo ideale per iniziare una storia d’amore, tanto più che Adi e Samu sono come il giorno e la notte: leggera e fragile come una bolla lei, ancorato alla terra come un sasso lui. Eppure, si sa, al cuore non si comanda, e quello di Adele non potrà evitare di chiedersi perché un giorno, all’improvviso, Samuele abbia smesso di parlare...

Adele e Samuele sono due ragazzi che, per motivi completamente diversi, hanno ormai abbandonato la spensieratezza che dovrebbe accompagnare dei giovani di 19 e 20 anni. La vita e le persone che avevano e hanno al loro fianco li hanno messi duramente alla prova, e entrambi hanno trovato un modo per sopravvivere. Sono due sconosciuti, ma hanno qualcosa in comune, una persona, quello che è stato ed è per entrambi un amico sul quale contare, la roccia alla quale aggrapparsi per non crollare. E sarà proprio lui, Angi, a farli incontrare in circostanze a dir poco particolari: davanti alla sua macchina fotografica, senza mai essersi visti prima, per scambiarsi un bacio da immortalare. Non sanno veramente a cosa stanno per andare in contro, ma non hanno dubbi nel voler aiutare il loro amico nel suo progetto, sia per poter in qualche modo ricambiare la sua amicizia, sia per lasciar entrare un po' di leggerezza nella loro difficile vita, anche se per poco.

Ed è proprio dal momento del bacio che si parte, questo bacio tra sconosciuti, descritto dettagliatamente, nella sua parte più fisica e in quella più magica. Ma poi tutto si spezza, perché non è un bacio tra innamorati, è un bacio a favore della macchina fotografica. Eppure qualcosa di più c'è stato, ma cosa? Forse è arrivato il momento per Adele di pensare un po' a se stessa, di lasciarsi andare ed aprirsi alle cose belle della vita, di comportarsi come la giovane ragazza che è, uscire con un ragazzo che le piace, magari innamorarsi. Le sue giornate sono scandite dai due lavori che è costretta a fare per sopravvivere e per mantenere il padre, dalla paura di non farcela, dalle bollette da pagare e dalle dispense vuote, tutte preoccupazioni che non dovrebbero toccare una ragazza di 19 anni, o che, comunque, non dovrebbero pesare solamente su di lei. Samuele sembra proprio la boccata d'aria fresca di cui ha bisogno, un raggio di luce nelle giornate buie, una valvola di sfogo, qualcosa che, per la prima volta da tanto tempo, decide di fare solo per sé. Ma anche Samuele ha i suoi problemi, i suoi segreti, un passato che lo ha portato, da un giorno all'altro, a smettere di parlare. Adele ha bisogno di libertà, più di qualsiasi altra cosa, ma il peso che il ragazzo si porta dietro, il peso del suo silenzio, è ciò che la spinge ancora di più verso terra.


Ciò che più incuriosisce della storia è sicuramente il motivo che ha spinto Samuele a smettere di parlare, fin dall'inizio ci chiediamo cosa possa essere successo di tanto grave da portarlo ad una reazione così estrema e significativa. A contribuire a far crescere la curiosità, è che il suo passato ci viene mostrato a piccole dosi, un episodio alla volta, a partire da quando era solo un bambino, fino ad arrivare al fatidico momento. Insieme alla curiosità, però, cresce anche la tensione, così come la consapevolezza di cosa potrebbe essere accaduto, scartando un'ipotesi dopo l'altra. E poter vivere questi momenti grazie ai flashback ha sicuramente reso la scena finale ancora più intensa, toccante e sconvolgente, molto più che se fosse stata solo raccontata da Samuele. 

Anche Adele vive la sua parte di drammi, diversi, ma pur sempre significativi per lei. Con il suo personaggio l'autrice ci parla di problemi familiari, di ruoli invertiti, di abbandono fisico e mentale, di maturità e immaturità, di egoismo, di sbagli e di vie di fuga. I sentimenti contrastanti che Adele prova nei confronti dei suoi genitori sono quelli che la portano a non farcela più, ad essere stanca della propria vita e della situazione, ma sono anche quelli che l'hanno resa determinata a non mollare, a sacrificarsi per gli altri, annullando se stessa. La sua stanchezza si percepisce in ogni scena, in ogni momento di sconforto, ma il suo comportamento ha anche tanto da insegnare. Parallelamente a queste storie più serie e dure, però, si sviluppa anche la storia d'amore tra due giovani ragazzi e l'amicizia, sincera ma non perfetta. Per smorzare un po' i toni, per fortuna, ci sono molti momenti più leggeri, alcuni divertenti e stuzzicanti, altri dolci e romantici.


Insomma, sicuramente non dovete aspettarvi una storia frivola o un semplice amore adolescenziale, perché l'atmosfera tende sempre ad essere più "triste" che spensierata. Ma, a parte alcune scene particolarmente difficili, non aspettatevi neanche un'eccessiva pesantezza, ecco. Nicole ha dimostrato di saper scrivere e di saper scrivere bene, di essere convincente e interessante sia quando vuole far sorridere, sia quando vuole far commuovere, creando una storia molto matura, ma senza dimenticare la giovane età dei propri protagonisti. Per quanto cresciuti, infatti, Adele e Samuele sono soltanto due ragazzi, due ragazzi che commettono errori, che hanno bisogno di sbagliare per poter imparare. Due ragazzi forti, determinati, decisi, ma anche terribilmente fragili e insicuri. Di Samuele in particolare, infatti, ho amato proprio le sue paure, da quelle più profonde e radicate, a quelle più tenere, come quelle per un primo appuntamento e per un silenzio che, invece che aiutarlo, possa metterlo in difficoltà. Per concludere non posso che fare i complimenti a Nicole per questo bell'esordio!

Al prossimo libro!
Veronica


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