lunedì 11 giugno 2018

REVIEW PARTY: The Player di Vi Keeland



Buongiorno! Questa settimana si apre nel migliore dei modi, con una recensione in anteprima di un ritorno tanto atteso, quello di Vi Keeland! Dopo Bossman (che trovate recensito QUI), la Sperling & Kupfer arriva con ben due nuovi romanzi standalone: Beautiful Mistake, che uscirà il 26 giugno, e The Player, lo sport romance in uscita domani di cui vi parlo oggi in occasione del Review Party. Le belle notizie, però, non finiscono qui, perché usciranno entrambi direttamente in versione economica, insieme alla nuova versione di Bossman. Che dire, ho scoperto questa autrice lo scorso anno e l'ho subito inserita tra quelle da non lasciarmi mai scappare, ma, dopo questo nuovo romanzo, ha decisamente scalato la mia personale classifica! 

La prima volta che Delilah incontra il famoso quarterback Brody Easton è in uno spogliatoio maschile, al termine di una partita. È la sua prima intervista come commentatrice sportiva. Un incarico importante e conteso, per il quale sono stati presi in considerazione molti altri giornalisti uomini , ma sui quali Delilah ha avuto la meglio, dopo molta gavetta e molti sacrifici. Figlia di un famoso giocatore di football, Delilah è praticamente cresciuta in questo mondo, una mosca bianca in un universo di testosterone, sa come muoversi e non è facile metterla in un angolo. Eppure, quando Brody Easton già alla prima domanda decide di mettersi a nudo, letteralmente, lasciando cadere l'asciugamano che lo copre, lei non sa proprio che fare. A metterla in difficoltà non è tanto la statuaria bellezza, quanto l'atteggiamento provocatorio e la sfacciataggine dell'atleta che, fin da subito, inizia infatti a flirtare con lei. Ma Delilah non esce con i giocatori. O meglio, non esce con quel tipo di giocatore: di bell'aspetto, forte, arrogante, che vive di vittorie e conquiste, dentro e fuori dal campo. E Brody Easton in questo è un vero giocatore.

Nella recensione di Bossman, della Keeland scrivevo questo: "La Keeland è quindi perfettamente in grado sia di far ridere, sia di emozionare, sa scrivere le scene più hot, ma anche quelle più pesanti dal punto di vista emotivo, convince sia nel comico che nel drammatico, inserisce il mistero e un pizzico di suspense in una storia passionale e romantica.". Oggi lo confermo, e credo che queste parole siano ancora più vere. Già nel precedente romanzo ci aveva dimostrato la sua capacità di spiazzare rendendo più profonda, emozionante e seria una storia all’apparenza leggera e spensierata. Ma è anche vero che di Bossman io ricordo principalmente l’ironia piccante, l’atteggiamento da spaccone di Chase e la travolgente passionalità. Con The Player, invece, credo che l’autrice abbia fatto un ulteriore passo avanti nel dimostrare tutte le sue sfumature. Questa volta ha, secondo me, osato ancora di più, è andata ancora più in profondità ottenendo un perfetto mix di commedia e tragedia, passione e sentimenti, ironia ed emozioni. Le risate non escludono le lacrime, la leggerezza non esclude l’intensità, così come il puro sesso non esclude l’amore. Delilah e Brody lo dimostrano perfettamente dalla prima all’ultima pagina e ogni scena, ogni battuta, ogni cambio di registro, tutto è stato pensato con lo scopo di far arrivare questa contraddizione, questo dualismo che è difficile trovare in un romanzo, ma in cui la Keeland è sicuramente una maestra. 

La storia di per sé è molto semplice: Brody è il quarterback di una delle squadre favorite per il Super Bowl, Delilah la giornalista sportiva che per la prima volta si ritrova ad intervistarlo, dopo la partita, negli spogliatoi. Lui è il classico sportivo bello e famoso, sicuro di sé sul campo e ancora di più con le donne, e lei sa come difendersi davanti a chi non crede che una donna possa fare, e fare bene, questo lavoro. Delilah ha dalla sua una vita passata circondata dal football, tanta gavetta e altrettanta determinazione, non saranno quindi degli esuberanti giocatori mezzi nudi a metterla in difficoltà. Solo uno riesce a scalfire la sua professionalità, non solo rendendole molto dura portare avanti l’intervista, ma soprattutto iniziando a flirtare spudoratamente con lei. Brody non è uno da molti giri di parole, sa quello che vuole e lo dice senza mezzi termini. Ora l’oggetto del suo desiderio è Delilah e non accetta un no come risposta al suo serrato corteggiamento. Dalla sua la donna è combattuta tra l’innegabile attrazione e l’amore/odio per il suo atteggiamento, per non parlare del fatto che cedere potrebbe significare la perdita della sua credibilità come giornalista, ma a frenarla è soprattutto la grande differenza di pensiero: lei non crede nel sesso fine a se stesso, lui non crede nelle relazioni. Ma, quando si desidera tanto una cosa, mettere da parte le proprie convinzioni non è poi così difficile. 

“Libero o impegnato?” “Impegnato” “Davvero? È una cosa recente?” “Sì” “Quanto recente?” “Così recente che lei ancora non lo sa.” “Come, scusa?” “Ho intenzione di informarla della nostra relazione subito dopo questa intervista.” “Informarla? Non chiederglielo?” “Esatto. Ormai è un po’ che giochiamo al gatto e al topo. Questa cosa va avanti da settimane. Ma mi sono trattenuto perché non sono il massimo in fatto di relazioni.” “E adesso la situazione è cambiata?” “Sì. Lei mi fa ammattire. Ma neppure riesco a smettere di pensare a lei.” 

Delilah è un personaggio abbastanza trasparente e non ci è difficile inquadrarla, è esattamente così come la vediamo, forte e debole allo stesso tempo. Ma è Brody il personaggio tutto da scoprire, quello capace di spiazzare e conquistare ad ogni capitolo. Brody è il giocatore di football, ma è anche l’uomo pronto a tutto per la propria famiglia e per le persone che ama, è presuntuoso e arrogante, ma è anche dolce, sensibile e romantico. La cosa bella, però, è che non indossa una maschera per nascondere chi è realmente o per proteggersi, ma è tutto quello che vediamo. Sa essere profondo e ci regala scene emotivamente molto intense, ma non smette mai di essere malizioso e provocante. Non è facile risultare credibili e non fuori luogo cercando di sdrammatizzare una situazione pesante con una battuta, ma con il personaggio di Brody l’autrice ci riesce perfettamente. Solo lui potrebbe portarci alle lacrime per poi alleggerire il tutto con una risata, solo lui potrebbe avere pensieri eccitanti anche nei momenti più tristi. E ci piace proprio per questo, ci piace nel suo essere vero e se stesso sempre e comunque. 


“Cena e poi si scopa? O si scopa e poi cena?” “Caspita. Come fa una ragazza a decidere con delle scelte tanto stuzzicanti?” “Lancia una moneta. Testa: me la dai. Croce: me la prendo.” 

Il terzo protagonista è il passato. Un passato che ha ancora troppe ripercussioni nel presente dei protagonisti e che ha un ruolo fondamentale nel loro futuro. Un passato comune sotto molti punti di vista, ma non in comune. Un passato ingombrante e presente, anche quando non lo è più, e un passato che ritorna anche se non è voluto. Un passato impossibile da dimenticare, ma che è necessario lasciare andare per fare spazio al futuro. Nella vita ci sono amori non forti abbastanza o amori che non finiscono mai veramente, ma soprattutto ci sono amori diversi che non si escludono a vicenda. Ci sono cuori feriti che si chiudono per non soffrire più, ma che non possono fare a meno di riaprirsi quando sono forzati dalla chiave giusta. E Delilah e Brody hanno esattamente quella chiave, quella per entrare in un cuore chiuso a chiunque altro. E quando dico che il passato è il terzo protagonista, non lo dico tanto per dire. Svolge un ruolo talmente fondamentale che l’autrice usufruisce di un terzo punto di vista per mostrare la storia veramente a 360°. 

Insomma, se cercate un romanzo con dialoghi frizzanti e brillanti, ironia piccante e personaggi senza peli sulla lingua, ma apprezzate anche una parte più sentimentale ed emotiva, se cercate il brio e la passione, ma volete anche il cuore e l’emozione, allora The Player è la lettura perfetta per voi. Scegliendo di leggere questo libro sono andata sul sicuro, sapendo di poter contare sulla bravura di Vi Keeland. Ma ora posso dire che è stata comunque una sorpresa, che ho ritrovato tutto ciò che già avevo amato, ma anche di più.

Al prossimo libro!
Veronica

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