sabato 8 giugno 2019

REVIEW PARTY: Voglio un bravo ragazzo (Attraction Series #2) di Penelope Bloom


Buongiorno!
Di recente vi ho parlato di un'autrice perfetta per farsi due risate e passare qualche ora leggera e spensierata in compagnia di un libro. Si trattava di Penelope Bloom, portata in Italia dalla Newton Compton con il primo volume autoconclusivo della Attraction Series (Sono una brava ragazza). Ora è di nuovo in libreria con Voglio un bravo ragazzo, il secondo capitolo, e non potevo non prendere parte anche a questo Review Party! Grazie sempre a Chiara per l'organizzazione e alla Newton per la copia digitale omaggio.



Come ho conosciuto William? È entrato nella mia pasticceria, ha comprato una torta di ciliegie, rubato un vaso di fiori – non avevo idea di cosa diamine dovesse farci – e lasciato il suo biglietto da visita in bella mostra. Prima di ammettere cosa abbia fatto con il biglietto da visita vorrei chiarire una cosa: William non avrebbe potuto scegliere un momento peggiore per entrare nella mia vita. Il mio locale stava per fallire. Quello stupido del mio ex si rifiutava di lasciarmi in pace. E tutti mi tormentavano perché a venticinque anni non ero ancora mai andata a letto con un ragazzo. William non era certo il candidato ideale per la mia prima volta. Un donnaiolo convinto, sexy in modo insopportabile. Tutto il contrario di quello di cui avevo bisogno. E allora perché l’ho cercato? Ho capito di essere nei guai quando con la sua voce profonda mi ha detto: «La tua torta era deliziosa. Cucini anche a domicilio?».





La prima volta poteva anche trattarsi di un caso, ma ora ne sono certa: Penelope Bloom è una garanzia! Garanzia di risate e divertimento, con il suo stile ironico che non si prende mai troppo sul serio. Anche questa volta ci troviamo davanti una storia leggera, mai troppo impegnata e impegnativa, ma che per questo ci regala qualche ora di pura spensieratezza. Un vero toccasana per le giornate no o troppo pesanti, ma, vista la stagione, anche ottima come lettura da sotto l'ombrellone. Una lettura veloce, scorrevole, divertente e sexy. Cosa volete di più?


In questo secondo volume conosciamo meglio William, l'altro gemello Chamberson, e con lui la sua dolce (e non c'è aggettivo più azzeccato) metà, la pasticcera Hailey. Se nel primo libro l'autrice ha puntato molto sul contrasto più che evidente tra le due parti della coppia, ora abbiamo sicuramente due protagonisti tra loro più equilibrati. Se non per il fatto, molto più comune nei romance, ma trattato qui con decisamente più ironia, che Hailey è ancora vergine, mentre William è uno sciupafemmine abituato ad avere stuole di donne ai propri piedi. Quale sarà quindi l'obiettivo dell'uomo? Ovviamente rubare la ciliegina (e qui nascono decine di doppi sensi, sicuramente più efficaci in lingua originale) dell'innocente venticinquenne. E se la ragazza non sa se fidarsi e lasciarsi finalmente andare, il gemello più "superficiale" sa fin da subito che non si tratta solo di una sfida.
"Posso dirti una cosa in tutta sincerità?" "Certo" "Comincio a non trovare più motivi per tenerti a distanza"
Anche in questo caso la Bloom si è divertita (e noi con lei) a creare personaggi fuori dalle righe. Se Hailey è una protagonista femminile non così difficile da incontrare, William è la vera star. Un uomo ricco che, insieme al fratello, si è costruito un impero con le proprie forze, ma con un piccolo vizietto: rubare. Non è un vero ladro e di certo non lo fa per necessità, ma la sua cleptomania, dovuta dalla noia o dal desiderio di ripicca, gli ha permesso di crearsi una sua stanza dei trofei. Vi lascio immaginare come questa piccola mania riesca a creare situazioni divertenti e ai limiti dell'assurdo, esattamente come ci ha abituati la Bloom. 
Io non volevo una donna che incarnasse l'ideale femminile in senso generale. Ne volevo una che incarnasse il mio ideale, e l'avevo trovata.
A questo punto un confronto tra i due volumi della serie è dovuto, ma soprattutto tra i due gemelli diversi Chamberson. Quando si parla di scegliere tra fratelli sono sempre in difficoltà, ma questa volta ho le idee abbastanza chiare. Se Bruce mi aveva fatta ridere fino alle lacrime per la storia della banana e per tutte le sue manie ossessivo compulsive, William è però il personaggio che mi piace ritrovare in questo genere di libri. E voi, quale fratello avete preferito?

Al prossimo libro!
Veronica

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