lunedì 7 ottobre 2019

REVIEW PARTY: I want you di Vi Keeland e Penelope Ward


Buongiorno a tutti e buon inizio settimana!
Il freddo inizia a farsi sentire, ma la soluzione c'è: copertina, the caldo e una storia che sappia riscaldarci il cuore... e non solo! E a chi affidare questo compito se non ad una coppia ben collaudata come quella formata da Vi Keeland e Penelope Ward? Quindi eccomi qui, perché, quando queste due fantastiche autrici chiamano, io rispondo... soprattutto se il libro è frutto della loro collaborazione. Ed è questo il caso della nuova uscita targata Newton Compton, il contemporary romance standalone I want you. Non mi perdo quindi in ulteriori chiacchiere, ringrazio la casa editrice per la copia digitale omaggio e Chiara per avermi coinvolta, come sempre, nel Review Party e inizio a spiegarvi perché non posso far altro che consigliarvi questa lettura.



Cara Bridget,
ho deciso di scriverti perché non so come altro farti arrivare il mio messaggio. E così, eccomi qua. Non siamo fatti per stare insieme. Tu sei una mamma responsabile, con la testa sulle spalle. Io sono uno specializzando di passaggio, vivo nella tua dépendance e tornerò a casa in Inghilterra appena il tirocinio sarà terminato. Eppure... Per qualche dannato motivo, non riesco a smettere di pensarti. Ti desidero. E credo che anche per te sia lo stesso. Me lo dicono i tuoi occhi ogni volta che una delle mie battutine fastidiose ti coglie impreparata. La mia attrazione per te non è un gioco. Questa lettera è un promemoria per ricordarti che siamo adulti, che il sesso è una pratica salutare e, soprattutto, che puoi trovarmi a pochi passi dalla tua cucina. Inoltre, vorrei farti sapere che la mia porta sarà socchiusa, qualora decidessi di venire a trovarmi nel cuore della notte. Chissà, prima o poi.
Da parte mia, niente domande.
Pensaci.
Simon


Lui, Simon, è uno specializzando in medicina, giovane, bello e dall'affascinante accento inglese. Con le donne ci sa fare, eccome, ma non ha nessuna intenzione di sistemarsi, soprattutto ora che la sua parentesi in America sta per giungere al termine. Lei, Bridget, è un'infermiera, ma è come prima cosa la mamma di un bambino di otto anni che, pur essendo così piccolo, ha già sofferto abbastanza. Il suo unico obiettivo è quindi quello di tenere al sicuro il proprio ometto, anche se questo significa mettere da parte desideri, attrazione fisica e sentimenti. Loro lavorano nello stesso ospedale e, grazie ad un'amicizia in comune, diventano pure coinquilini...

Insomma, la situazione è chiara e non serve che vi dica che tra i due scatteranno scintille fin dai primi, imbarazzanti, incontri. Le dinamiche sono quelle tipiche di questo particolare genere di romance, nulla di veramente nuovo, ma la bravura del duo di autrici non permette comunque di staccarsi dalle pagine fino alla fine. Come sempre riescono ad equilibrare ironia, passione ed emozione: riderete già dalle primissime righe, sentirete un certo calore leggendo scene intime molto esplicite, ma mai volgari, proverete tenerezza grazie alle incursioni del piccolo Brendan, vi immedesimerete nelle paure e insicurezze di una donna, una mamma, e vi innamorerete di un uomo determinato, ma anche spaventato.
"Il più grande rischio è non correre rischi"
Dopo aver letto ormai diversi libri della Keeland e della Ward, scritti a quattro mani o come singole autrici, e avere sempre elogiato stile, scrittura, trama, personaggi e chi più ne ha più ne metta, non voglio dilungarmi ancora su quanto sia sempre un piacere leggere le loro storie o quanto siano uno dei miei porti sicuri nell'immenso oceano del romance. Quello che voglio sottolineare, questa volta, è il messaggio che questo libro vuole mandare: rischiate, perché ne vale la pena! A volte, ciò che sulla carta non potrebbe essere peggio di così, è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. A volte dobbiamo buttarci, rischiare di farci male, per ottenere qualcosa di bello. E, perché no, dobbiamo mettere a tacere la ragione e ascoltare il cuore. Perché i sentimenti, quelli veri, raramente si sbagliano.

Sicuramente non ricorderò I want you per la trama originale o per i colpi di scena, ma sicuramente lo farò perché le autrici, servendosi della storia di Bridget e Simon, sono riuscite a parlarmi, a dirmi qualcosa che, proprio in questo momento, avevo bisogno di sentirmi dire. E non è forse questa la cosa più bella della lettura? Immedesimarsi in una storia che parla di te e con te? Secondo me sì. E, anche se sono ben lontana dalla situazione che vive la protagonista e non ho un sexy coinquilino dall'accento inglese, ahimè, il messaggio di questa storia mi è arrivato forte e chiaro. Quindi sì, direi proprio che vi consiglio di farvi conquistare ancora una volta dalla penna di un duo ormai più che collaudato!

Al prossimo libro!
Veronica

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