Buongiorno! Come state? Le tanto attese ferie sono arrivate? Per me quasi e non vedo l'ora di dedicarmi alle tante letture che ho accantonato negli ultimi mesi e che voglio assolutamente recuperare. Tra queste letture, però, non ci sarà l'ultima uscita targata Always Publishing (che ringrazio per la copia digitale omaggio). Perché? Perché non potevo aspettare neanche un giorno in più per tornare tra le pagine (ma anche tra le braccia) dei giocatori di football di Kristen Callihan. Dopo Drew, Gray e Dex, è il momento di Finn, quarto protagonista insieme a Chess della Game On Series. Con Un tiro dritto al cuore ci troviamo davanti ad un nuovo sport romance autoconclusivo, leggibile anche senza i precedenti (anche se il mio consiglio è di non lasciarvene scappare neanche uno), i cui fatti si svolgono pressapoco in contemporanea con quelli del terzo libro (qui trovate tutto ciò che vi serve sapere dei volumi precedenti). Insomma, avrete capito che sono felicissima di prendere parte al Review Party organizzato in occasione dell'uscita e di parlarvi ancora di questa serie!
Unica regola... con un coinquilino mai! L'ultimo posto in cui Finn Mannus, quarterback superstar dei New Orleans Saints, vorrebbe trovarsi è davanti a una macchina fotografica, nudo. Soprattutto se la fotografa dall'aspetto alternativo non si lascia impressionare neanche un po' dal suo fascino e dalla sua spavalderia. Ma Chess Copper è stata assunta dalla squadra per occuparsi degli scatti per un calendario di beneficenza, e il campione arrogante non ha altra scelta se non posare per lei. Finn e Chess non potrebbero essere più diversi: come quarterback di una squadra famosa a livello mondiale, lui è abituato a vivere sotto i riflettori, mentre Chess ha sempre preferito rimanere dall'altra parte dell'obbiettivo. Eppure, insieme a una innegabile attrazione reciproca, dal quel servizio fotografico nasce un legame di amicizia inaspettato, perché Finn e Chess hanno in comune molto più di quanto sembra. L' unico ostacolo tra loro è un'attrazione bruciante da tenere a bada perché, anche se insieme sono opposti ma perfetti, entrambi cercano cose molto diverse nella vita... La situazione si complica però quando l'appartamento di Chess va a fuoco e Finn interviene prontamente per aiutarla e le offre di stare in casa sua. Da coppia di amici improbabili, Finn e Chess si ritrovano ad essere due coinquilini complici, e i confini tra l'amicizia e qualcosa di più profondo si fanno sempre più confusi. E se Finn avesse mentito a se stesso per tutto il tempo, e volesse che Chess diventi il suo tutto e non solo la sua coinquilina? Allora potrebbe rivelarsi difficile far capitolare la sua amica: Chess è una dura, abituata a ingannare il mondo per non esporre mai i suoi punti deboli. Certo, Finn è un campione del football anche perché è incredibilmente abile nell'aggirare le difese dei suoi avversari... Ce la farà anche questa volta a guidare la sua linea d'attacco dritto al cuore di Chess? Tutto è lecito nella convivenza e nel football... inizia la partita!
Se avete letto e amato i precedenti libri della serie, se il vostro cuore batte per Drew, Gray e Dex, potreste pensare che Finn non possa essere all'altezza dei precedenti. Del resto, almeno dal punto di vista del football, che ovviamente in questa serie ha la sua importanza, lui è il rivale, quello che nulla ha a che fare con il gruppo di compagni di squadra e, soprattutto, amici che abbiamo conosciuto e seguito fin dall'inizio. Vero è che dall'inizio della serie ad oggi i protagonisti sono cresciuti, siamo partiti dal college e siamo arrivati alla vita vera, da adulti, alla NFL. Vero è che già li abbiamo visti giocare in squadre differenti e che Finn già lo avevamo conosciuto come il quarterback della squadra di New Orleans, la stessa di Dex. Ma è anche vero che, comunque, ci avviciniamo forse a lui con un po' di diffidenza... no? Beh, dimenticatevi tutto! Finn Mannus vi conquisterà tanto quanto i protagonisti precedenti, se non di più, se consideriamo certi aspetti!
Alla Callihan dobbiamo riconoscere senza dubbio di essere riuscita a mettere in piedi una serie che, arrivata al quarto libro, è ancora interessante e coinvolgente come all'inizio. Ma anche di essere riuscita ad affrontare egregiamente qualsiasi tematica delicata e a rappresentare ogni tipo di problematica che un ragazzo, una ragazza, un uomo, una donna e una coppia possano trovarsi ad affrontare. Perché non possiamo non considerare che, partendo da un new adult, sia cresciuta romanzo dopo romanzo insieme ai suoi personaggi e sia arrivata a parlare di una storia sì da un lato comunque fresca, passionale e "leggera", ma anche adulta e matura, affrontando di conseguenza questioni adatte anche ad un pubblico più adulto. Ma è anche vero che, in effetti, non è poi questa grande sorpresa visto come ha abituato bene i suoi lettori fin da subito.
In un certo senso, anche in questo caso, ritroviamo lo schema tipico dei romanzi di questa serie: lui che, pur non avendo mai avuto storie serie e non pensando di volerle, si innamora perdutamente della ragazza e si tuffa a capofitto nella relazione; lei che, anche se innegabilmente attratta, trova ogni scusa per non lasciarsi andare, ma si fa bloccare dalle paure e da tutti quei "e se" dovuti principalmente alla fama del ragazzo in questione. Con questo, però, non voglio assolutamente dire che sia una storia già vista, anzi, perché l'autrice riesce ogni volta a stupire in qualche modo il lettore e a creare un protagonista maschile degno del precedente e unico per qualche sua particolarità.
Finn, infatti, è sì il solito quarterback bello, un po' playboy, almeno sulla carta, irraggiungibile. Ma è anche un ragazzo, un uomo, buono, gentile, un amico leale e un'ottima spalla su cui piangere. Ed è proprio così che conquista Chess, la fotografa che lo ha visto nudo, ed intendo proprio in tutti i sensi. La conquista essendole amico, offrendole una casa in cui stare quando, dopo un incendio, lei perde tutto. La conquista, piano piano, semplicemente diventando una presenza fissa e rassicurante nella sua vita. E noi, insieme a Chess, lo scopriamo pagina dopo pagina, vediamo il suo dolore, i suoi timori. Lo vediamo determinato e istintivo sul campo, ma molto più riflessivo ed esitante nella vita. Almeno fino a quando non capisce che Chess è esattamente come il punto decisivo di una partita, la meta, la vittoria del Super Bowl. E Finn Mannus gioca sempre per vincere.
Chess, dal canto suo, è una ragazza, una giovane donna, resa forse un po' troppo cinica dalla vita. Una ragazza che vede il mondo dall'obbiettivo della propria macchina fotografica, ma che ha paura a guardare dentro di sé. Per lei è già assurdo credere che uno come Finn possa essere suo amico, figuriamoci pensare che possa esserci qualcosa di più di una notte di passione. Eppure lui la rende felice, c'è sempre quando ha bisogno, è il suo porto sicuro in un momento in cui tutte le certezze che aveva vengono spazzate via. Ma è giusto lasciarsi andare? Finn e Chess hanno davvero un futuro realizzabile o si stanno soltanto illudendo?
Avrete ormai notato che, quando un libro mi piace, non smetterei mai di parlarne. E Un tiro dritto al cuore mi è piaciuto tanto. Mi è piaciuto perché ormai sono affezionata a questa serie e a tutti i personaggi che abbiamo incontrato e continuiamo a conoscere sempre di più. Mi è piaciuto perché gli sport romance sono un mio punto debole, anche se in questo caso devo dire che il football è stato relegato forse un po' troppo sullo sfondo. Mi è piaciuto perché, quando pensi che la Callihan si sia già giocata le carte vincenti in termini di protagonisti maschili, lei tira fuori un altro coniglio dal cilindro (e Finn, come tutti gli altri, ha qualcosa che ce lo fa amare e preferire, tanto che diventa impossibile stabilire chi sia il "migliore"... anche se continuo a credere che Dex sia il più complesso e ben riuscito). E, infine, mi è piaciuto perché, anche quando tutto ci fa pensare al solito cliché, l'autrice ci sorprende con una piacevole svolta, una semplice scelta che diventa però un tocco di originalità.
Insomma, avete capito vero che dovete assolutamente recuperare questo romanzo e tutta la Game On Series? Ecco, bene! E poi fatemi sapere se voi avete un preferito o, come me, li amate tutti e non sapete scegliere!
Al prossimo libro,
Veronica
Alla Callihan dobbiamo riconoscere senza dubbio di essere riuscita a mettere in piedi una serie che, arrivata al quarto libro, è ancora interessante e coinvolgente come all'inizio. Ma anche di essere riuscita ad affrontare egregiamente qualsiasi tematica delicata e a rappresentare ogni tipo di problematica che un ragazzo, una ragazza, un uomo, una donna e una coppia possano trovarsi ad affrontare. Perché non possiamo non considerare che, partendo da un new adult, sia cresciuta romanzo dopo romanzo insieme ai suoi personaggi e sia arrivata a parlare di una storia sì da un lato comunque fresca, passionale e "leggera", ma anche adulta e matura, affrontando di conseguenza questioni adatte anche ad un pubblico più adulto. Ma è anche vero che, in effetti, non è poi questa grande sorpresa visto come ha abituato bene i suoi lettori fin da subito.
In un certo senso, anche in questo caso, ritroviamo lo schema tipico dei romanzi di questa serie: lui che, pur non avendo mai avuto storie serie e non pensando di volerle, si innamora perdutamente della ragazza e si tuffa a capofitto nella relazione; lei che, anche se innegabilmente attratta, trova ogni scusa per non lasciarsi andare, ma si fa bloccare dalle paure e da tutti quei "e se" dovuti principalmente alla fama del ragazzo in questione. Con questo, però, non voglio assolutamente dire che sia una storia già vista, anzi, perché l'autrice riesce ogni volta a stupire in qualche modo il lettore e a creare un protagonista maschile degno del precedente e unico per qualche sua particolarità.
"Ama con il cuore, non con la testa. Pensaci troppo su, e farai diventare tutto una merda"
Finn, infatti, è sì il solito quarterback bello, un po' playboy, almeno sulla carta, irraggiungibile. Ma è anche un ragazzo, un uomo, buono, gentile, un amico leale e un'ottima spalla su cui piangere. Ed è proprio così che conquista Chess, la fotografa che lo ha visto nudo, ed intendo proprio in tutti i sensi. La conquista essendole amico, offrendole una casa in cui stare quando, dopo un incendio, lei perde tutto. La conquista, piano piano, semplicemente diventando una presenza fissa e rassicurante nella sua vita. E noi, insieme a Chess, lo scopriamo pagina dopo pagina, vediamo il suo dolore, i suoi timori. Lo vediamo determinato e istintivo sul campo, ma molto più riflessivo ed esitante nella vita. Almeno fino a quando non capisce che Chess è esattamente come il punto decisivo di una partita, la meta, la vittoria del Super Bowl. E Finn Mannus gioca sempre per vincere.
Chess, dal canto suo, è una ragazza, una giovane donna, resa forse un po' troppo cinica dalla vita. Una ragazza che vede il mondo dall'obbiettivo della propria macchina fotografica, ma che ha paura a guardare dentro di sé. Per lei è già assurdo credere che uno come Finn possa essere suo amico, figuriamoci pensare che possa esserci qualcosa di più di una notte di passione. Eppure lui la rende felice, c'è sempre quando ha bisogno, è il suo porto sicuro in un momento in cui tutte le certezze che aveva vengono spazzate via. Ma è giusto lasciarsi andare? Finn e Chess hanno davvero un futuro realizzabile o si stanno soltanto illudendo?
"Noi non siamo migliori amici, Chess. Siamo di più. Tu sei il mio tutto. La ragione per cui mi alzo dal letto ogni mattina"
Avrete ormai notato che, quando un libro mi piace, non smetterei mai di parlarne. E Un tiro dritto al cuore mi è piaciuto tanto. Mi è piaciuto perché ormai sono affezionata a questa serie e a tutti i personaggi che abbiamo incontrato e continuiamo a conoscere sempre di più. Mi è piaciuto perché gli sport romance sono un mio punto debole, anche se in questo caso devo dire che il football è stato relegato forse un po' troppo sullo sfondo. Mi è piaciuto perché, quando pensi che la Callihan si sia già giocata le carte vincenti in termini di protagonisti maschili, lei tira fuori un altro coniglio dal cilindro (e Finn, come tutti gli altri, ha qualcosa che ce lo fa amare e preferire, tanto che diventa impossibile stabilire chi sia il "migliore"... anche se continuo a credere che Dex sia il più complesso e ben riuscito). E, infine, mi è piaciuto perché, anche quando tutto ci fa pensare al solito cliché, l'autrice ci sorprende con una piacevole svolta, una semplice scelta che diventa però un tocco di originalità.
Insomma, avete capito vero che dovete assolutamente recuperare questo romanzo e tutta la Game On Series? Ecco, bene! E poi fatemi sapere se voi avete un preferito o, come me, li amate tutti e non sapete scegliere!
Al prossimo libro,
Veronica
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